17 maggio – Giornata internazionale contro l’omofobia. L’impegno di Città metropolitana di Torino.

Città metropolitana di Torino aderisce alla 17^ edizione della Giornata Internazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la transfobia e la bifobia, indicata nella sigla IDAHOTB (International Day against homophobia, transphobia and biphobia) che si celebra lunedi 17 maggio.

Un’iniziativa sostenuta e promossa dalla rete RE.A.DY, la Rete italiana delle Regioni e dagli Enti Locali impegnati per prevenire, contrastare e superare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere –  che attualmente conta 210 partner tra cui la Città metropolitana di Torino – che organizza un’azione congiunta fra i partner su un tema e uno strumento votato a maggioranza nell’Incontro Annuale della rete. Nell’ultimo incontro annuale, la RE.A.DY aveva scelto di realizzare per il 17 maggio 2021 una campagna di comunicazione per il contrasto all’utilizzo di parole d’odio.

“Dobbiamo impegnarci tutti per combattere i pregiudizi e le discriminazioni nei confronti delle persone LGBTI che continuano quotidianamente a vivere nella paura e nell’insicurezza. È una questione di diritti umani che riguarda tutti noi”: questo il commento del  vicesindaco metropolitano Marco Marocco in occasione di una giornata che quest’anno ricopre un significato ulteriore alla luce del dibattito e dell’attenzione politica  nazionale sul disegno di legge Zan “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”.

Sul tema delle parole d’odio, Marocco aggiunge: “Abbiamo affrontato l’argomento hate speech lo scorso aprile durante l’incontro #Machedici?, organizzato dal Nodo antidiscriminazioni della Città metropolitana di Torino in collaborazione con Ires, un incontro positivo e partecipato durante il quale abbiamo approfondito con esperti le modulazioni dei discorsi d’odio e di quanto, se non si agisce con interventi di prevenzione  e contrasto, possano sconfinare nel crimine vero e proprio”.

Secondo la quinta edizione della Mappa dell’intolleranza pubblicata da Vox – Osservatorio Italiano sui Diritti, che rileva ogni anno la diffusione del cosiddetto hate speech in rete, l’odio via social nell’anno della pandemia si è propagato su tutto il territorio. Sebbene nel totale siano diminuiti, i discorsi d’odio in rete non si concentrano più soltanto nei grandi centri urbani, ma sono diffusi in tutta la penisola.

14 maggio 2021

Casalecchio di Reno: Maggio, il mese di valorizzazione delle differenze.

Nel mese di maggio l’Amministrazione comunale esprime la propria adesione a due importanti campagne nazionali proposte dai network nazionali ed europei dei quali fa parte.

In occasione del 17 maggioGiornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la trans fobia, la rete nazionale RE.A.DY – Rete delle Regioni e degli Enti locali per prevenire e superare l’omotransfobia ha predisposto un formato comunicativo con una frase di contrasto ai discorsi d’odio che ogni Comune può personalizzare. La campagna comunicativa è incentrata sulla frase “Qui non c’è posto per parole d’odio”, che esprime la posizione istituzionale rispetto a pratiche piuttosto diffuse e attuali. Il messaggio sarà riportato sui canali comunicativi e social comunali in occasione del 17 maggio.

Lunedì 17 maggio alle 18.30, alla presenza del sindaco Massimo Bosso e di Concetta Bevacqua, Assessore alle Pari Opportunità, e Barbara Negroni, assessore all’Ambiente – con la collaborazione di Pubblica Assistenza, servizio Ambiente e Adopera – a fianco alla Casa della Conoscenza verrà inaugurata la panchina arcobaleno a sostegno dei diritti della comunità LGBTQ+.

Il 21 maggio è invece la Giornata mondiale della diversità culturale per il dialogo e lo sviluppo e l’Amministrazione comunale darà visibilità via web alla campagna internazionale di sensibilizzazione ai valori della multiculturalità promossa dalla Rete europea delle Città del Dialogo Interculturale. La campagna, denominata Feel Diversity – Revive your Senses, propone un format da utilizzare come banner e altro sui social e siti istituzionali.

11 maggio 2021

Rete READY contro i discorsi d’odio nella Giornata Internazionale contro omofobia, lesbofobia, transfobia e bifobia

Anche quest’anno la Rete READY aderisce alla Giornata Internazionale contro omofobia, lesbofobia, transfobia e bifobia (in inglese IDAHOTB, International Day against homophobia, transphobia and biphobia), lanciando la campagna con un duplice claim  “Io non uso parole d’odio e tu?” e “Qui non c’è posto per le parole d’odio”, selezionati durante l’incontro annuale della rete Ready.

Attraverso questa campagna, le amministrazioni pubbliche aderenti alla rete vogliono quindi lanciare un messaggio chiaro: i discorsi d’odio – hate speech in inglese – alimentano e giustificano fenomeni di violenza e vanno quindi contrastati. La campagna si articola su due canali: uno fisico, attraverso l’affissione di cartelloni e poster curati dalle stesse amministrazioni pubbliche; e uno digitale, attraverso la condivisione social di materiali a cui potranno partecipare anche cittadini e cittadine adottando per il 17 maggio una cornice per le foto profilo su Facebook (come partecipare: tenere premuto sulla propria immagine di profilo, selezionare “aggiungi motivo”, cercare “READY 17 maggio”).

Le parole d’odio pesano nella vita di tante persone, come catene che le tengono legate senza dar loro la possibilità di esprimersi, di essere se stesse, di contribuire alla vita sociale, culturale ed economica della nostra società. Non è più tempo di sorridere, di far finta di niente: le parole umiliano, giustificano la violenza, talvolta uccidono.”. Così Marco Alessandro Giusta, Assessore ai Diritti della Città di Torino. Che prosegue: “Per questo READY ha sostenuto il ddl ZAN, approvando in cinquanta consigli comunali e provinciali ordini del giorno a sostegno della legge. Per questo oggi la Rete READY riafferma che non c’è posto per le parole d’odio – un tema questo che tocca non solo le persone LGBT, ma anche le altre minoranze che subiscono discriminazioni e che va affrontato in ottica intersezionale.

La prima Giornata internazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia ha avuto luogo il 17 maggio 2005, a 15 anni esatti dalla storica data del 17 maggio 1990 in cui l’omosessualità venne rimossa dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie pubblicata dalla World Health Organisation, l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Nonostante siano passati più di trent’anni da quella storica data, però, orientamento di genere e identità sessuale sono ancora ai primi posti fra le causa di discriminazione negli spazi pubblici, sul luogo di lavoro, e persino in famiglia. I discorsi d’odio, seppur non in aumento in numeri assoluti, sono un fenomeno ormai endemico su tutto il territorio nazionale (dati della quinta edizione della Mappa dell’intolleranza pubblicata da Vox – Osservatorio Italiano sui Diritti). 

L’anno appena trascorso ha reso ancora più evidente, ove ve ne fosse necessità, l’importanza che la comunicazione digitale riveste per la nostra quotidianità. Proprio per questo motivo, nell’incontro annuale 2020, la RE.A.DY ha individuato nel contrasto ai discorsi e alle comunicazioni di odio una priorità per il 2021.RE.A.DY è la Rete Nazionale delle Regione e degli Enti locali per prevenire e superare l’omotransfobia; fondata nel 2006 da 12 città, ora conta 210 partner (46 nuove adesioni da gennaio 2020) e ha come segreteria il Servizio LGBT della Città di Torino. Per maggiori informazioni, visita il sito https://www.reteready.org/

L’Amministrazione comunale di Signa aderisce alla rete RE.A.DY

E’ stata approvata in Giunta Comunale, la delibera di adesione alla Rete RE.A.DY la Rete nazionale delle Regioni e degli Enti Locali per prevenire e superare l’omotransfobia volta alla prevenzione e superamento delle discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.

Collaborando con istituzioni nazionali e internazionali, RE.A.DY si costituisce come un tessuto di ideologico di incontro e scambio, per la condivisione di esperienze, conoscenze e buone pratiche: “aderiamo con estremo favore alla rete RE.A.DY”, commenta l’assessore alla Pari Opportunità Marinella Fossi, “guardiamo e ci impegniamo nella promozione e nella tutela dei diritti umani attraverso il dialogo con i cittadini e con interventi diffusi. Guardiamo ad una società che garantisca il rispetto e l’integrazione, dove le differenze siano spunto di scambio e non di discriminazione. La comunità LGBT trova nella rete RE.A.DY. un appoggio importante che, a livello locale, promuoveremo con forza e sostegno”.

http://www.comune.signa.fi.it/categorie/servizi-in-linea/comunicati-stampa/comunicati-stampa/l2019amministrazione-comunale-di-signa-aderisce-alla-rete-re-a.dy 

Laterina Pergine Valdarno: Progetto RE.A.DY 2020 – Una favola in video

La rete RE.A.DY, nata a Torino nel 2006, da sempre si pone l’obiettivo di promuovere una cultura sociale del rispetto e della valorizzazione delle differenze. Cogliendo l’importanza di sensibilizzare sulla non discriminazione e l’inclusione della parità di genere in tutti i livelli e in tutte le sue forme, tematica da sempre sentita vicina, il Comune di Laterina Pergine Valdarno ha deciso di aderire al progetto. L’idea originaria presentata alla Regione Toscana prevedeva la realizzazione di uno spettacolo teatrale. A causa dell’evolversi della situazione epidemiologica da Covid-19, il progetto è stato rimodulato ed è stata realizzata la videofiaba La piccola e superflua storia di Buddy che sognava di essere Fuffy, visibile sul canale Youtube dell’Associazione Dritto e Rovescio https://youtu.be/Sr69rMu312E.
Si tratta di una favola moderna che racconta la storia di Buddy, un golden retriever dal carattere molto mansueto che vive con i suoi proprietari in un negozio che vende articoli per cani, non disturba nessuno e nemmeno si sogna di rubare crocchette o altre cose da mangiare. Quando però nessuno se ne accorge, Buddy sgattaiola nel negozio di fronte che vende articoli per gatti e trova la sua felicità e la sua dimensione giocando e usufruendo degli articoli a disposizione e sognando di realizzare il suo sogno: quello di diventare Milù, una dolce gattina soriana. Il finale è a sorpresa!

Per la realizzazione dello spettacolo sono stati impegnati tre attori e tre musicisti; la regia video e teatrale e la scrittura del testo è stata affidata a Riccardo Vannelli dell’Associazione Dritto e Rovescio.
Per adeguarsi alle normative vigenti legate all’emergenza sanitaria Covid-19, lo spettacolo è stato realizzato sotto forma di video in modo da poter essere diffuso in modalità streaming o su supporto rigido, oltre a prevedere la divulgazione e l’uso del testo della fiaba da cui è stato realizzato lo spettacolo. In questo modo è possibile avere anche una forma di narrazione diversa da quella più prettamente cinematografica, preludio alla possibilità di una rappresentazione “tradizionale” in presenza, quando le condizioni lo permetteranno.

Ozzano aderisce a RE.A.DY Rete nazionale delle Regioni e degli Enti Locali per prevenire e superare l’omotransfobia

Vista la mozione approvata nella seduta del Consiglio Comunale n. 49 del 29/07/2020 presentata dalla Consigliera Bruna Bandini del gruppo consiliare “Progresso Ozzano” per l’adesione alla rete sopra citata e per la promozione e realizzazione, anche in coordinamento con le associazioni delle persone omosessuali, di iniziative tese a sensibilizzare l’opinione pubblica ad una cultura delle differenze ed alla condanna di una mentalità omofobica.

Il Comune di Ozzano dell’Emilia con deliberazione della Giunta Comunale nr. 4 del 25 gennaio 2021 aderisce alla carta d’intenti della RE.A.DY – Rete nazionale delle Pubbliche Amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.

Nata nel 2006 su proposta dei Comuni di Torino e Roma nell’ambito del Convegno “Città amiche”, la Rete RE.A.DY si è costituita per diffondere buone prassi su tutto il territorio nazionale e per valorizzare le esperienze già attuate perché diventino patrimonio comune, non solo degli Amministratori pubblici locali e regionali italiani, ma anche dei partenariati locali di società civile, che collaborano a contrasto delle discriminazioni e per promuovere una cultura dell’accoglienza e del rispetto reciproco, in cui le differenze siano considerate una risorsa da valorizzare.

Le finalità della Rete RE.A.DY sono volte a:

  • individuare, mettere a confronto e diffondere politiche di inclusione sociale per le persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e trans gender realizzate dalle Pubbliche amministrazioni a livello locale;
  • contribuire alla diffusione di buone prassi su tutto il territorio nazionale mettendo in rete le Pubbliche Amministrazioni impegnate nella promozione dei diritti delle persone lgbt;
  • supportare le PA nella realizzazione di attività rivolte alla promozione e al riconoscimento dei diritti delle persone lgtb.

Il Comune di Ozzano dell’Emilia manifesta il suo impegno nella lotta alle discriminazioni nei confronti delle persone omosessuali, lesbiche, bisessuali e transessuali e aderisce alla Giornata del 17 maggio contro l’omolesbobitransfobia.

http://www.comune.ozzano.bo.it/notizie/ozzano-aderisce-ready-rete-nazionale-delle-regioni-e-degli-enti-locali-prevenire-e-superare 

Il Comune di Volterra ospiterà l’incontro nazionale READY 2021

Il 4 dicembre si è tenuto l’incontro nazionale della rete READY Rete italiana delle Regioni, Province Autonome ed Enti Locali impegnati per prevenire, contrastare e superare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. L’evento si sarebbe dovuto tenere a Napoli, ma la situazione emergenziale ha impedito ai partner di incontrarsi di persona. Il Comune di Napoli ha comunque accolto con calore quest’assemblea, coordinata dall’Assessore di Torino Marco Giusta e operativamente portata avanti dalla Segreteria Nazionale Ready.

Durante l’assemblea è stato scelto il tema per la prossima giornata internazionale contro l’omotransfobia del 17 Maggio 2021, è stato affrontato il tema delle case rifugio LGBTQ+ ed è stata scelta la città che ospiterà il prossimo incontro annuale.

Volterra, in fase di adesione alla giornata, aveva presentato la sua candidatura e i partner l’hanno scelta per l’incontro del 2021.

“Siamo molto felici di poter ospitare nel nostro Comune il prossimo incontro annuale della Rete nazionale delle Regioni e degli Enti Locali per prevenire e superare l’omotransfobia. Il Comune di Volterra ha aderito alla rete lo scorso settembre, essere partner di READY per noi è estremamente importante, significa condividere una visione, buone pratiche e azioni per progettare comunità inclusive. Siamo tra le dieci finaliste per Capitale italiana della Cultura 2022 ed il tema della candidatura è la rigenerazione umana. Rigenerazione significa rinascita significa cura di sé degli altri e del mondo. Significa collaborare, fare rete e co-costruire nuovi modi di vivere e di abitare il mondo, aldilà di stereotipi, pregiudizi e discriminazioni– spiega la Vicesindaca Eleonora Salvini. La cronaca e l’esperienza quotidiana ci fanno capire come ci sia ancora molto da fare in termini di eliminazione delle discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, per pensare società aperte e inclusive. Il Comune di Volterra, con la sua città, le sue frazioni e il suo territorio vuol essere la casa di tutte e tutti, perciò non vediamo l’ora di accogliere i nostri partner nel 2021.”

Concluso il momento riservato ai partner dell’Incontro Annuale RE.A.DY 2020

Si è concluso venerdì 4 dicembre scorso il momento riservato ai partner dell’Incontro Annuale 2020 della Rete nazionale delle Pubbliche Amministrazioni contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere che, a causa dell’emergenza sanitaria, non si è potuto svolgere a Napoli come inizialmente previsto.

Quest’anno l’Incontro, che normalmente è costituito da una parte riservata ai partner e da un evento pubblico, è stato quindi realizzato online dividendolo in due momenti distinti, nella speranza di poter realizzare almeno quest’ultimo in presenza a Napoli, nei primi mesi del 2021.

Dopo aver dedicato la giornata di martedì 1° dicembre ai lavori di gruppo sullo scambio delle buone prassi – quest’anno incentrate soprattutto sulle tematiche del “Fare rete” e della “Formazione” – i partner si sono incontrati  nella plenaria di venerdì 4 dicembre, aperta dall’Assessora Lucia Menna del Comune di Napoli e coordinata dall’Assessore ai Diritti della Città di Torino, Marco Alessandro Giusta.

Nel corso della partecipata assemblea l’Onorevole Alessandro Zan ha portato i suoi saluti, esprimendo il suo apprezzamento per l’iniziativa congiunta della rete RE.A.DY dell’ottobre scorso a sostegno dell’iter parlamentare della proposta di Legge “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi legati al sesso, al genere, all’orientamento sessuale e all’identità di genere”,  di cui è estensore.

E’ stato presente e ha dialogato con i partner della rete il Direttore Generale dell’UNAR-Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, Triantafillos Loukarelis, che ha annunciato l’affidamento a UNAR della gestione dei fondi previsti dal Decreto Rilancio e convertiti secondo il decreto di Agosto per sostenere iniziative a favore delle persone LGBT fragili, come le Case Rifugio.
Su questo tema è stata posta particolare attenzione con un panel dedicato, in cui Alessandro Battaglia dell’Associazione Quore ha presentato To-Housing, il progetto torinese di cohousing per persone LGBT in difficoltà: https://www.quore.org/to-housing-accoglienza-lgbtqi/.

Sempre nell’ambito delle case rifugio, il Comune di Napoli ha presentato la prima casa LGBTQI+ pubblica realizzata mettendo a disposizione una sede del proprio patrimonio da tempo in disuso, ubicata in uno dei  quartieri più belli della città. Sono stati  realizzati i lavori di adeguamento e recupero dello stabile, progettate e avviate le procedure di acquisto degli arredi e delle attrezzature, indetto un Avviso pubblico rivolto alle associazioni LGBTQI+ del territorio per individuare il soggetto con il quale sviluppare un modello di co-gestione della sede.

Dopo il panel sulle Case Rifugio si è poi proceduto alle votazioni relative al tema e allo strumento per l’iniziativa comune RE.A.DY in occasione del 17 maggio 2021 e alla scelta del partner che ospiterà il prossimo Incontro Annuale.
Il tema scelto è lo Hate Speech e lo strumento è la campagna di comunicazione e il partner ospitante nel 2021 sarà Volterra, in provincia di Pisa.

Siamo molto felici di poter ospitare nel nostro comune il prossimo incontro annuale della Rete nazionale delle Regioni e degli Enti Locali per prevenire e superare l’omotransfobia. Il comune di Volterra ha aderito alla rete lo scorso settembre, essere partner di READY per noi è estremamente importante, significa condividere una visione, buone pratiche e azioni per progettare comunità inclusive – spiega la Vicesindaca Eleonora Salvini. […] La cronaca e l’esperienza quotidiana ci fanno capire come ci sia ancora molto da fare in termini di eliminazione delle discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, per pensare società aperte e inclusive. Il comune di Volterra, con la sua città, le sue frazioni e il suo territorio vuol essere la casa di tutte e tutti, perciò non vediamo l’ora di accogliere i nostri partner nel 2021”.

Ma prima dell’appuntamento autunnale a Volterra, avrà luogo il secondo momento dell’Incontro Annuale 2020: l’evento pubblico, che slitta ai primi mesi del 2021 e si svolgerà auspicabilmente in presenza a Napoli o di nuovo online, compatibilmente con l’evoluzione della situazione epidemiologica.

“Sono davvero soddisfatto dei lavori della rete RE.A.DY di quest’anno. Il 2020 purtroppo ci ha visto rinunciare alla possibilità di incontrarci fisicamente ma la quantità e la qualità delle discussioni e del lavoro condiviso è stato forse maggiore degli anni scorsi. Dall’evento nazionale per il 17 maggio in collaborazione con il Lovers Film Festival, al lancio del sito della rete RE.A.DY inaugurato nella stessa data, alla presentazione del logo, alla prima grande attività di advocacy fatta dalla rete nel sostegno alla proposta di legge contro l’omolesbobitransfobia, alla misoginia e all’abilismo, fino ad arrivare al lavoro ospitato virtualmente dalla città di Napoli con la scelta delle azioni dell’anno prossimo e la notizia della possibilità del finanziamento governativo alle case rifugio per persone LGBT – così Marco Giusta, Assessore ai Diritti della Città di Torino, Segreteria nazionale della rete – E’ stato sicuramente un anno terribile, ma la Rete ha saputo trovare la forza di proporre in modo straordinario una serie di iniziative e di crescere nuovamente di numero, ed è pronta a lanciarsi in nuove sfide per sostenere con forza che le discriminazioni di ogni tipo, e soprattutto quelle basate su orientamento sessuale e identità di genere non devono avere cittadinanza nel nostro paese”.

La RE.A.DY conta oggi 182 partner, con una ventina di nuove adesioni in un anno così difficile come il 2020. Cresce quindi il trend positivo delle adesioni alla rete, e cresce la voglia di impegnarsi su concrete iniziative comuni che portino, nei vari campi di attività pubblica, l’attenzione alle tematiche LGBT, anche in intersezione con le nuove fragilità messe in evidenza dall’emergenza Covid. Quest’anno sono entrate a far parte della rete le Città e i Comuni di: Aosta, Aversa (NA), Bressanone (BZ), Calcinaia (PI), Caldaro sulla Strada del Vino (BZ), Campobasso, Casoria (NA), Castiglione d’Orcia (SI), Fano (PU), Fauglia (PI), Fiumicino (RM), Ornago (MB), Pienza (SI), Pontedera (PI), Santa Luce (PI), Settimo Torinese (TO), Vasto (CH), Vernio (PO), Volterra (PI). 

Settimo città sempre più inclusiva

Il Comune di Settimo accresce il suo impegno per realizzare una città davvero inclusiva. La scorsa settimana il personale del Comune ha partecipato a un corso di formazione per fornire un servizio sempre più libero da discriminazioni.
«È ancora troppo facile fare sentire le persone “sbagliate” – spiega l’assessore alle pari opportunità Alessandra Girard – Chi esce dai canoni della cosiddetta “normalità”, vuoi perché parte di una minoranza, vuoi perché la sua identità di genere non asseconda i rigidi schemi che consideriamo tradizionali, deve lottare ogni giorno. Non solo contro la discriminazione “voluta” (che è semplicemente incivile) ma anche contro quella involontaria. Basti pensare a una persona transessuale che deve rinnovare il documento di identità e a tutte le difficoltà che rischia di dover affrontare all’ufficio anagrafe. Per il personale del Comune affrontare queste situazioni richiede una formazione specifica che tuteli al massimo i diritti delle persone. Oltre naturalmente a una grande sensibilità che va detto, a Settimo non è mai mancata».
Alla prima delle tre sessione del corso, venerdì scorso, hanno partecipato 50 dipendenti del Comune e dell’Unione Net, dall’anagrafe alla polizia municipale ai tributi.
È solo l’ultima delle iniziative sul tema lgbt messe in campo dall’amministrazione assieme ad altre realtà del territorio. Il percorso, cominciato oltre un anno fa dall’allora assessore Barbara Ventrella, ha coinvolto ad esempio l’Informagiovani, l’associazione Geco Odv e gli Space Tortilla, grazie ai quali è stato realizzato un logo della Settimo inclusiva.A maggio è anche partito uno sportello di ascolto e sostegno dedicato ai temi lgbt a cui si può accedere contattando Geco Odv al numero 3488078119 o tramite il sito ww.gecoonlus.org. Settimo ha inoltre aderito alla rete Ready con l’obiettivo di promuovere una reale inclusione sociale. 
«Nel prossimo Consiglio comunale porteremo un ordine del giorno condiviso con molti altri Comuni – informa Girard – Sono azioni diverse che rappresentano piccoli passi utili a un grande obiettivo: costruire una società in cui ognuno sia libero di essere ciò che si sente di essere e nella quale le differenze rappresentino un arricchimento sociale, piuttosto che un ostacolo alla libertà delle persone».

Città di Torino: Il Parlamento approvi la proposta di Legge Zan contro omotransfobia e misoginia.

Approvando un ordine del giorno (prima firmataria la consigliera Cinzia Carlevaris) il Consiglio comunale esprime il proprio appoggio alla proposta di legge “Modifiche agli articoli 604 bis e 604 ter del Codice penale, in materia di violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere”, prossimamente all’esame del Parlamento.

La proposta di legge, definita comunemente “legge Zan” dal suo primo firmatario, il deputato Alessandro Zan, è intesa a contrastare omotransfobia e misoginia, era anche stata presentata al Consiglio comunale nei giorni scorsi da parte di due sue promotrici, le parlamentari Laura Boldrini e Alessandro Maiorino.

L’ordine del giorno, proveniente dalla rete RE.A.DY. (che raccoglie 172 amministrazioni locali impegnate contro le discriminazioni sessuali) presenta la novità di non prevedere solo aspetti sanzionatori ma anche azioni positive e di politiche attive, a partire dallo stanziamento iniziale di 4 milioni di euro per iniziative di prevenzione e sostegno materiale alle persone vittime di discriminazioni e violenze, per proseguire nella raccolta di dati statistici sulla violenza e discriminazione di genere e identità sessuale.

Una legge, si sottolinea, che non comporta limitazioni alla libertà di espressione e di opinione, ma si limita a prevedere la punizione di coloro i quali compiano o fomentino azioni di odio e discriminazione basate sull’appartenenza di genere o dall’orientamento sessuale, contro le donne o contro la comunità LGBT. Un provvedimento, si aggiunge, che mira a superare un forte ritardo del nostro Paese in ambito europeo.

Il documento è stato approvato con un emendamento presentato dalla consigliera Maria Grazia Grippo per mettere al bando le cosiddette “terapie riparative o di conversione”, prive di scientificità ma tuttora proposte, quando non imposte, alle persone LGBT.

La consigliera Chiara Foglietta ha definito la legge Zan è una legge avanzata, che istituisce azioni positive per le vittime di violenza in un paese marcato da forte cultura patriarcale. L’assessore Marco Giusta ha ricordato che già 46 enti hanno approvato ordini del giorno analoghi, a partire dalla Città Metropolitana di Torino. La consigliera Eleonora Artesio ha espresso la preoccupazione per un eventuale e pretestuoso rinvio dell’esame del disegno di legge, da lei appoggiato, e sostenuto l’importanza di politiche attive.

L’ordine del giorno in appoggio alla legge Zan è stato approvato con 32 voti a favore (M5S, PD, Lista Civica per Torino, Torino in Comune, Rinascita Torino, Connessione Civica, DEMA-Democrazia e Autonomia, oltre alla sindaca) e 4 astensioni (Sicurezza e Legalità, Gruppo misto-Azione, Moderati, Forza Italia).

19/10/2020 C.R. – Ufficio stampa del Consiglio comunale