La Manica Lunga di Palazzo d’Accursio ospita una mostra fotografica di Luana Rigolli dedicata a “L’isola degli arrusi Omosessuali al confino nell’Italia fascista”.

Una mostra incentrata sulle immagini d’archivio che restituiscono la memoria dei 45 omosessuali di Catania e dintorni che furono mandati al confino nel 1939 all’isola San Domino, alle Tremiti. Un tassello di una storia più grande che deve ancora essere completamente esplorata e che non si è limitata agli arrusi catanesi.

Dopo l’approvazione delle leggi razziali, gli omosessuali vennero perseguitati dal regime fascista con l’accusa di “pederastia passiva”, un reato contro il buon costume e l’integrità della razza.

Il progetto di ricerca fotografica di Luana Rigolli racconta le vicende dei confinati omosessuali tra archivi, luoghi, paesaggi, documenti, immortalando i volti degli arrusi, le schede biografiche delle autorità, le suppliche dei familiari, i luoghi della loro vita a Catania e del confino a San Domino, gli strumenti delle visite mediche e delle punizioni.

La mostra, a ingresso libero, è aperta dal 10 maggio fino al 16 giugno; dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18.30; sabato e domenica dalle 10 alle 18.30.

Ad inaugurarla, mercoledì 10 maggio, la vicesindaca del Comune, Emily Marion Clancy, accompagnata dall’esibizione di Komos Coro LGBT+ di Bologna, che agli arrusi ha dedicato un recital. 

La mostra è realizzata da associazione Komos e Centro di Documentazione Flavia Madaschi – Arcigay Il Cassero, nell’ambito del Patto generale di collaborazione per la promozione e la tutela dei diritti delle persone e della comunità LGBTQIA+ nella città di Bologna 2022-26 e fa parte del calendario di iniziative nazionali LGBT+ History Month Italia.

Gli arrusi è dedicata “a Lucy Salani e a tutte le persone a cui è stata negata la libertà di espressione della propria identità, nel passato e nel presente, a causa del pregiudizio e della violenza omolesbobitransfobica”.

La mostra inaugura le iniziative dedicate al 17 maggio, giornata internazionale contro l’omo-lesbo-bi-transfobia.

Visto il protrarsi dell’emergenza, sono annullate o saranno riprogrammate tutte le iniziative dedicate alla Giornata internazionale contro l’omo-lesbo-bi-transfobia, previste in presenza per oggi, mercoledì 17 maggio, in spazi di quartiere, nelle scuole e all’aperto.

Anche quest’anno il Comune di Bologna aderisce alla Giornata e la celebra con un calendario di iniziative realizzate in collaborazione con le associazioni firmatarie del Patto Generale di collaborazione per la promozione e la tutela dei diritti delle persone e della comunità LGBTQIA+ nella città di Bologna.

Il Patto, giunto alla seconda sottoscrizione nel settembre 2022 con 27 associazioni LGBTQIA+, è lo strumento di collaborazione con cui il Comune di Bologna e le associazioni della comunità condividono la progettazione e realizzazione di servizi, interventi e azioni finalizzate a prevenire e rimuovere ogni forma di discriminazione, a tutelare i diritti delle persone e della comunità LGBTQIA+, perché ogni cittadina e cittadino possa vivere liberamente la propria identità e il proprio orientamento sessuale.
In Italia la giornata è celebrata con un arcobaleno di iniziative organizzate e promosse da amministrazioni pubbliche che aderiscono alla Rete Re.A.Dy, Rete Nazionale delle pubbliche amministrazioni antidiscriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere insieme alle associazioni LGBTQIA+ dei loro territori.

Come ogni anno, in occasione della Giornata internazionale contro l’omo-lesbo-bi-transfobia il Comune di Bologna esporrà la bandiera arcobaleno.

Il Comune di Bologna aderisce inoltre ogni anno all’iniziativa della rete Re.A.Dy. in occasione del 17 maggio. Quest’anno il tema scelto per l’iniziativa – che vedrà tutte le città della RE.A.D.Y. impegnate con un evento dedicato alla cittadinanza in occasione della Giornata Internazionale contro l’omo-lesbo-bi-transfobia – è la prevenzione del bullismo omolesbobintrasfobico nelle scuole.

Pochi giorni fa sono stati presentati i dati della ricerca promossa dalla Regione: dai vissuti delle persone LGBTQIA+ che hanno risposto all’indagine emerge che 8 su 10 hanno subito aggressioni, minacce o insulti, calunnie o derisioni off e online.

Rimandato a mercoledì 24 maggio alle 13in diretta streaming il primo appuntamento con Equal for Lunch,  dedicato al tema: “Figlie e figli dello stesso stato. La tutela dei diritti dei figli delle coppie omogenitoriali. Con: Sergio Lo Giudice, Capo di Gabinetto del Sindaco e delegato al Lavoro, Città metropolitana di Bologna; Marco Gattuso, giudice, Tribunale di Bologna. Modera Elena Tebano, giornalista del Corriere della Sera, “27esima ora”

La rete metropolitana tra scuole e enti di formazione “Ecco” propone un calendario nelle scuole della Città metropolitana


Tutte le iniziative in città

Martedì 16 maggio, ore 9 -17, online su Zoom è in corso il convegno LGBTQIA+ a scuola Diritti, visibilità, benessere a cura di Centro risorse LGBT, Scuola Formazione Cassero, LGBT+ Center e CESP, evento su iscrizione per la comunità educante. Il convegno è realizzato nell’ambito dell’iniziativa congiunta della Rete Re.A.Dy – Rete nazionale contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere – in occasione del 17 maggio, di cui sopra.

Venerdì 26 maggio, alle 20.45, in via Beverara 86, veglia di preghiera per il superamento dell’omo-lesbo-bi-transbifobia presso la Chiesa di San Bartolomeo della Beverara, a cura di La tenda di Gionata

Sabato 27 maggio, ore 9-13, Centro Riesco, via Ca’ Selvatica 7, incontro tra il Servizio sociale territoriale del Comune di Bologna e le associazione del Patto generale di collaborazione per la promozione e la tutela dei diritti delle persone e della comunità LGBTQIA+ per lo scambio di buone pratiche, al fine di promuovere l’inclusione sociale e il sostegno alle situazioni di fragilità


IDAHOBIT, International Day Against Homophobia, Transphobia and Biphobia

La giornata fu pensata da Louis-Georges Tin, curatore del “Dictionnaire de l’homophobie” per sensibilizzare l’attenzione di politici, opinion leader, movimenti sociali, pubblico e media sulle violenze e le discriminazioni subite dagli appartenenti alla comunità LGBTI in tutto il mondo.
Il 17 maggio 1990, l’Assemblea Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sancì che l’omosessualità non è una malattia, cancellandola dalla lista delle patologie mentali.
Questa storica data è stata riconosciuta dall’Unione Europea con la Risoluzione del Parlamento Europeo del 26 aprile 2007, che ha indetto il 17 maggio di ogni anno, nel territorio di tutti gli stati membri dell’Unione, la Giornata Internazionale contro l’omo-bi-trans-lesbofobia.
Tuttavia l’omosessualità rimane reato in 69 Paesi, 72 se si considerano 3 Paesi che condannano de facto l’omosessualità anche in assenza di leggi specifiche (Afghanistan, Iraq ed Egitto) è ancora criminalizzata e punita con la pena di morte o con il carcere a vita in settantadue Paesi, mentre le persone omosessuali e transessuali continuano ad essere oggetto di crimini e parole d’odio, violenze e aggressioni talora mortali, spesso discriminate nel lavoro e nei sistemi d’istruzione.

17 maggio 2023

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