Approvando un ordine del giorno (prima firmataria la consigliera Cinzia Carlevaris) il Consiglio comunale esprime il proprio appoggio alla proposta di legge “Modifiche agli articoli 604 bis e 604 ter del Codice penale, in materia di violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere”, prossimamente all’esame del Parlamento.

La proposta di legge, definita comunemente “legge Zan” dal suo primo firmatario, il deputato Alessandro Zan, è intesa a contrastare omotransfobia e misoginia, era anche stata presentata al Consiglio comunale nei giorni scorsi da parte di due sue promotrici, le parlamentari Laura Boldrini e Alessandro Maiorino.

L’ordine del giorno, proveniente dalla rete RE.A.DY. (che raccoglie 172 amministrazioni locali impegnate contro le discriminazioni sessuali) presenta la novità di non prevedere solo aspetti sanzionatori ma anche azioni positive e di politiche attive, a partire dallo stanziamento iniziale di 4 milioni di euro per iniziative di prevenzione e sostegno materiale alle persone vittime di discriminazioni e violenze, per proseguire nella raccolta di dati statistici sulla violenza e discriminazione di genere e identità sessuale.

Una legge, si sottolinea, che non comporta limitazioni alla libertà di espressione e di opinione, ma si limita a prevedere la punizione di coloro i quali compiano o fomentino azioni di odio e discriminazione basate sull’appartenenza di genere o dall’orientamento sessuale, contro le donne o contro la comunità LGBT. Un provvedimento, si aggiunge, che mira a superare un forte ritardo del nostro Paese in ambito europeo.

Il documento è stato approvato con un emendamento presentato dalla consigliera Maria Grazia Grippo per mettere al bando le cosiddette “terapie riparative o di conversione”, prive di scientificità ma tuttora proposte, quando non imposte, alle persone LGBT.

La consigliera Chiara Foglietta ha definito la legge Zan è una legge avanzata, che istituisce azioni positive per le vittime di violenza in un paese marcato da forte cultura patriarcale. L’assessore Marco Giusta ha ricordato che già 46 enti hanno approvato ordini del giorno analoghi, a partire dalla Città Metropolitana di Torino. La consigliera Eleonora Artesio ha espresso la preoccupazione per un eventuale e pretestuoso rinvio dell’esame del disegno di legge, da lei appoggiato, e sostenuto l’importanza di politiche attive.

L’ordine del giorno in appoggio alla legge Zan è stato approvato con 32 voti a favore (M5S, PD, Lista Civica per Torino, Torino in Comune, Rinascita Torino, Connessione Civica, DEMA-Democrazia e Autonomia, oltre alla sindaca) e 4 astensioni (Sicurezza e Legalità, Gruppo misto-Azione, Moderati, Forza Italia).

19/10/2020 C.R. – Ufficio stampa del Consiglio comunale

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