17 maggio – Giornata internazionale contro l’omofobia. L’impegno di Città metropolitana di Torino.

Città metropolitana di Torino aderisce alla 17^ edizione della Giornata Internazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la transfobia e la bifobia, indicata nella sigla IDAHOTB (International Day against homophobia, transphobia and biphobia) che si celebra lunedi 17 maggio.

Un’iniziativa sostenuta e promossa dalla rete RE.A.DY, la Rete italiana delle Regioni e dagli Enti Locali impegnati per prevenire, contrastare e superare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere –  che attualmente conta 210 partner tra cui la Città metropolitana di Torino – che organizza un’azione congiunta fra i partner su un tema e uno strumento votato a maggioranza nell’Incontro Annuale della rete. Nell’ultimo incontro annuale, la RE.A.DY aveva scelto di realizzare per il 17 maggio 2021 una campagna di comunicazione per il contrasto all’utilizzo di parole d’odio.

“Dobbiamo impegnarci tutti per combattere i pregiudizi e le discriminazioni nei confronti delle persone LGBTI che continuano quotidianamente a vivere nella paura e nell’insicurezza. È una questione di diritti umani che riguarda tutti noi”: questo il commento del  vicesindaco metropolitano Marco Marocco in occasione di una giornata che quest’anno ricopre un significato ulteriore alla luce del dibattito e dell’attenzione politica  nazionale sul disegno di legge Zan “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”.

Sul tema delle parole d’odio, Marocco aggiunge: “Abbiamo affrontato l’argomento hate speech lo scorso aprile durante l’incontro #Machedici?, organizzato dal Nodo antidiscriminazioni della Città metropolitana di Torino in collaborazione con Ires, un incontro positivo e partecipato durante il quale abbiamo approfondito con esperti le modulazioni dei discorsi d’odio e di quanto, se non si agisce con interventi di prevenzione  e contrasto, possano sconfinare nel crimine vero e proprio”.

Secondo la quinta edizione della Mappa dell’intolleranza pubblicata da Vox – Osservatorio Italiano sui Diritti, che rileva ogni anno la diffusione del cosiddetto hate speech in rete, l’odio via social nell’anno della pandemia si è propagato su tutto il territorio. Sebbene nel totale siano diminuiti, i discorsi d’odio in rete non si concentrano più soltanto nei grandi centri urbani, ma sono diffusi in tutta la penisola.

14 maggio 2021

Casalecchio di Reno: Maggio, il mese di valorizzazione delle differenze.

Nel mese di maggio l’Amministrazione comunale esprime la propria adesione a due importanti campagne nazionali proposte dai network nazionali ed europei dei quali fa parte.

In occasione del 17 maggioGiornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la trans fobia, la rete nazionale RE.A.DY – Rete delle Regioni e degli Enti locali per prevenire e superare l’omotransfobia ha predisposto un formato comunicativo con una frase di contrasto ai discorsi d’odio che ogni Comune può personalizzare. La campagna comunicativa è incentrata sulla frase “Qui non c’è posto per parole d’odio”, che esprime la posizione istituzionale rispetto a pratiche piuttosto diffuse e attuali. Il messaggio sarà riportato sui canali comunicativi e social comunali in occasione del 17 maggio.

Lunedì 17 maggio alle 18.30, alla presenza del sindaco Massimo Bosso e di Concetta Bevacqua, Assessore alle Pari Opportunità, e Barbara Negroni, assessore all’Ambiente – con la collaborazione di Pubblica Assistenza, servizio Ambiente e Adopera – a fianco alla Casa della Conoscenza verrà inaugurata la panchina arcobaleno a sostegno dei diritti della comunità LGBTQ+.

Il 21 maggio è invece la Giornata mondiale della diversità culturale per il dialogo e lo sviluppo e l’Amministrazione comunale darà visibilità via web alla campagna internazionale di sensibilizzazione ai valori della multiculturalità promossa dalla Rete europea delle Città del Dialogo Interculturale. La campagna, denominata Feel Diversity – Revive your Senses, propone un format da utilizzare come banner e altro sui social e siti istituzionali.

11 maggio 2021

Rete READY contro i discorsi d’odio nella Giornata Internazionale contro omofobia, lesbofobia, transfobia e bifobia

Anche quest’anno la Rete READY aderisce alla Giornata Internazionale contro omofobia, lesbofobia, transfobia e bifobia (in inglese IDAHOTB, International Day against homophobia, transphobia and biphobia), lanciando la campagna con un duplice claim  “Io non uso parole d’odio e tu?” e “Qui non c’è posto per le parole d’odio”, selezionati durante l’incontro annuale della rete Ready.

Attraverso questa campagna, le amministrazioni pubbliche aderenti alla rete vogliono quindi lanciare un messaggio chiaro: i discorsi d’odio – hate speech in inglese – alimentano e giustificano fenomeni di violenza e vanno quindi contrastati. La campagna si articola su due canali: uno fisico, attraverso l’affissione di cartelloni e poster curati dalle stesse amministrazioni pubbliche; e uno digitale, attraverso la condivisione social di materiali a cui potranno partecipare anche cittadini e cittadine adottando per il 17 maggio una cornice per le foto profilo su Facebook (come partecipare: tenere premuto sulla propria immagine di profilo, selezionare “aggiungi motivo”, cercare “READY 17 maggio”).

Le parole d’odio pesano nella vita di tante persone, come catene che le tengono legate senza dar loro la possibilità di esprimersi, di essere se stesse, di contribuire alla vita sociale, culturale ed economica della nostra società. Non è più tempo di sorridere, di far finta di niente: le parole umiliano, giustificano la violenza, talvolta uccidono.”. Così Marco Alessandro Giusta, Assessore ai Diritti della Città di Torino. Che prosegue: “Per questo READY ha sostenuto il ddl ZAN, approvando in cinquanta consigli comunali e provinciali ordini del giorno a sostegno della legge. Per questo oggi la Rete READY riafferma che non c’è posto per le parole d’odio – un tema questo che tocca non solo le persone LGBT, ma anche le altre minoranze che subiscono discriminazioni e che va affrontato in ottica intersezionale.

La prima Giornata internazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia ha avuto luogo il 17 maggio 2005, a 15 anni esatti dalla storica data del 17 maggio 1990 in cui l’omosessualità venne rimossa dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie pubblicata dalla World Health Organisation, l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Nonostante siano passati più di trent’anni da quella storica data, però, orientamento di genere e identità sessuale sono ancora ai primi posti fra le causa di discriminazione negli spazi pubblici, sul luogo di lavoro, e persino in famiglia. I discorsi d’odio, seppur non in aumento in numeri assoluti, sono un fenomeno ormai endemico su tutto il territorio nazionale (dati della quinta edizione della Mappa dell’intolleranza pubblicata da Vox – Osservatorio Italiano sui Diritti). 

L’anno appena trascorso ha reso ancora più evidente, ove ve ne fosse necessità, l’importanza che la comunicazione digitale riveste per la nostra quotidianità. Proprio per questo motivo, nell’incontro annuale 2020, la RE.A.DY ha individuato nel contrasto ai discorsi e alle comunicazioni di odio una priorità per il 2021.RE.A.DY è la Rete Nazionale delle Regione e degli Enti locali per prevenire e superare l’omotransfobia; fondata nel 2006 da 12 città, ora conta 210 partner (46 nuove adesioni da gennaio 2020) e ha come segreteria il Servizio LGBT della Città di Torino. Per maggiori informazioni, visita il sito https://www.reteready.org/

Settimo città sempre più inclusiva

Il Comune di Settimo accresce il suo impegno per realizzare una città davvero inclusiva. La scorsa settimana il personale del Comune ha partecipato a un corso di formazione per fornire un servizio sempre più libero da discriminazioni.
«È ancora troppo facile fare sentire le persone “sbagliate” – spiega l’assessore alle pari opportunità Alessandra Girard – Chi esce dai canoni della cosiddetta “normalità”, vuoi perché parte di una minoranza, vuoi perché la sua identità di genere non asseconda i rigidi schemi che consideriamo tradizionali, deve lottare ogni giorno. Non solo contro la discriminazione “voluta” (che è semplicemente incivile) ma anche contro quella involontaria. Basti pensare a una persona transessuale che deve rinnovare il documento di identità e a tutte le difficoltà che rischia di dover affrontare all’ufficio anagrafe. Per il personale del Comune affrontare queste situazioni richiede una formazione specifica che tuteli al massimo i diritti delle persone. Oltre naturalmente a una grande sensibilità che va detto, a Settimo non è mai mancata».
Alla prima delle tre sessione del corso, venerdì scorso, hanno partecipato 50 dipendenti del Comune e dell’Unione Net, dall’anagrafe alla polizia municipale ai tributi.
È solo l’ultima delle iniziative sul tema lgbt messe in campo dall’amministrazione assieme ad altre realtà del territorio. Il percorso, cominciato oltre un anno fa dall’allora assessore Barbara Ventrella, ha coinvolto ad esempio l’Informagiovani, l’associazione Geco Odv e gli Space Tortilla, grazie ai quali è stato realizzato un logo della Settimo inclusiva.A maggio è anche partito uno sportello di ascolto e sostegno dedicato ai temi lgbt a cui si può accedere contattando Geco Odv al numero 3488078119 o tramite il sito ww.gecoonlus.org. Settimo ha inoltre aderito alla rete Ready con l’obiettivo di promuovere una reale inclusione sociale. 
«Nel prossimo Consiglio comunale porteremo un ordine del giorno condiviso con molti altri Comuni – informa Girard – Sono azioni diverse che rappresentano piccoli passi utili a un grande obiettivo: costruire una società in cui ognuno sia libero di essere ciò che si sente di essere e nella quale le differenze rappresentino un arricchimento sociale, piuttosto che un ostacolo alla libertà delle persone».

Città di Torino: Il Parlamento approvi la proposta di Legge Zan contro omotransfobia e misoginia.

Approvando un ordine del giorno (prima firmataria la consigliera Cinzia Carlevaris) il Consiglio comunale esprime il proprio appoggio alla proposta di legge “Modifiche agli articoli 604 bis e 604 ter del Codice penale, in materia di violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere”, prossimamente all’esame del Parlamento.

La proposta di legge, definita comunemente “legge Zan” dal suo primo firmatario, il deputato Alessandro Zan, è intesa a contrastare omotransfobia e misoginia, era anche stata presentata al Consiglio comunale nei giorni scorsi da parte di due sue promotrici, le parlamentari Laura Boldrini e Alessandro Maiorino.

L’ordine del giorno, proveniente dalla rete RE.A.DY. (che raccoglie 172 amministrazioni locali impegnate contro le discriminazioni sessuali) presenta la novità di non prevedere solo aspetti sanzionatori ma anche azioni positive e di politiche attive, a partire dallo stanziamento iniziale di 4 milioni di euro per iniziative di prevenzione e sostegno materiale alle persone vittime di discriminazioni e violenze, per proseguire nella raccolta di dati statistici sulla violenza e discriminazione di genere e identità sessuale.

Una legge, si sottolinea, che non comporta limitazioni alla libertà di espressione e di opinione, ma si limita a prevedere la punizione di coloro i quali compiano o fomentino azioni di odio e discriminazione basate sull’appartenenza di genere o dall’orientamento sessuale, contro le donne o contro la comunità LGBT. Un provvedimento, si aggiunge, che mira a superare un forte ritardo del nostro Paese in ambito europeo.

Il documento è stato approvato con un emendamento presentato dalla consigliera Maria Grazia Grippo per mettere al bando le cosiddette “terapie riparative o di conversione”, prive di scientificità ma tuttora proposte, quando non imposte, alle persone LGBT.

La consigliera Chiara Foglietta ha definito la legge Zan è una legge avanzata, che istituisce azioni positive per le vittime di violenza in un paese marcato da forte cultura patriarcale. L’assessore Marco Giusta ha ricordato che già 46 enti hanno approvato ordini del giorno analoghi, a partire dalla Città Metropolitana di Torino. La consigliera Eleonora Artesio ha espresso la preoccupazione per un eventuale e pretestuoso rinvio dell’esame del disegno di legge, da lei appoggiato, e sostenuto l’importanza di politiche attive.

L’ordine del giorno in appoggio alla legge Zan è stato approvato con 32 voti a favore (M5S, PD, Lista Civica per Torino, Torino in Comune, Rinascita Torino, Connessione Civica, DEMA-Democrazia e Autonomia, oltre alla sindaca) e 4 astensioni (Sicurezza e Legalità, Gruppo misto-Azione, Moderati, Forza Italia).

19/10/2020 C.R. – Ufficio stampa del Consiglio comunale

Provincia di Prato: Approvata dal Consiglio Provinciale la mozione a sostegno della Legge contro l’omofobia.

Anche le condotte che istigano all’odio o la violenza di matrice “omofobica” saranno punibili alla stregua delle condotte che si basano sull’odio etnico, razziale e religioso.

E’ stata approvata nell’ultima seduta del Consiglio Provinciale la mozione di sostegno all’approvazione della proposta di legge: “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi legati al sesso, al genere, all’orientamento sessuale e all’identità di genere.”

La proposta di legge, cui si sifà la mozione approvata dal Consiglio Provinciale presenta aspetti di innovazione rispetto alle proposte presentate nelle legislature precedenti, ad esempio, non si concentra solo sulla natura del reato di cosiddetta “omolesbobitransfobia” (cioè contro omofobia, la bifobia, la lesbofobia e la transfobia) ma sul soggetto che lo subisce in base alla propria identità sessuale, riconoscendolo giuridicamente come soggetto vulnerabile.

Grazie alla proposta di legge contro l’omolesbobitransfobia, le condotte che istigano all’odio o la violenza di questo tipo o basate su sesso e genere saranno punibili alla stregua delle condotte che si basano sull’odio etnico, razziale e religioso.

La Provincia di Prato, da sempre sensibile allea questione in passato ha già approvato la costituzione del Centro antidiscriminazione (2011), mentre due anni dopo (nel 2013) ha aderito alla Rete READY, ha attivato iniziative di sensibilizzazione nelle scuole secondarie di secondo grado contro ogni forma di discriminazione, di contrasto alla violenza ed al bullismo omofobico, ha realizzato, anche in collaborazione con altri enti, corsi di formazione rivolti agli insegnanti, al personale delle anagrafi, al terzo settore e ha organizzato eventi, anche in concomitanza con la Giornata del 17 maggio, quali proiezione di film a tema, rappresentazioni teatrali, mostre di disegni ed elaborati preparati dagli studenti e dalle studentesse.

Il Consiglio Provinciale con la recente approvazione della mozione sollecita il legislatore ad adeguarsi alla risoluzione del Parlamento Europeo  del 18 gennaio 2006  avente ad oggetto il fenomeno dell’omofobia in Europa; sollecita il legislatore a dare piena attuazione alla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul 2011); auspica che il Parlamento approvi il testo unificato adottato dalla Commissione Giustizia il 14 luglio scorso, e impegna il presidente a trasmettere il presente atto al presidente della Camera dei Deputati, alla presidente del Senato della Repubblica, alla Commissione Pari Opportunità, Servizio Civile, Politiche Giovanili e Sport dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) e a promuovere azioni, nelle opportune sedi, volte a favorire l’adozione di norme che tutelino la piena libertà e parità delle persone LGBT.

19/10/2020

La Rete di enti locali READY lancia un’azione a sostegno della proposta di legge contro sessismo, omofobia, lesbofobia, bifobia e transfobia

Roma, 30 settembre 2020

RE.A.DY, la Rete italiana delle Regioni, Province Autonome ed Enti Locali impegnati per prevenire, contrastare e superare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, lancia un’azione di sensibilizzazione a livello nazionale a sostegno della proposta di legge “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi legati al sesso, al genere, all’orientamento sessuale e all’identità di genere”.

Ad iniziare dal 1° ottobre, le realtà aderenti alla rete Ready (o quelle non ancora aderenti, ma comunque  interessate all’iniziativa) potranno presentare nei rispettivi consigli un identico Ordine del Giorno (o un emendamento a eventuali atti già depositati) a sostegno della Legge.

L’ordinamento italiano è al momento carente sul tema della difesa dei diritti umani e sul contrasto alle discriminazioni legate al genere, all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Ad esempio, benché la Convenzione di Istanbul (che obbliga l’Italia alla criminalizzazione di condotte sessiste di fattispecie di violenza) sia stata ratificata dal Governo italiano nel 2013, l’art. 604 ter del Codice penale – a proposito dei reati per finalità di discriminazione o di odio – non contempla ancora circostanze aggravanti legate al sesso e al genere. Grazie alla proposta di legge in oggetto, anche le condotte che istigano all’odio o la violenza di matrice omolesbobitransfobica o basate su sesso e genere saranno punibili alla stregua delle condotte che si basano sull’odio etnico, razziale e religioso.

L’Ordine del Giorno è frutto di un lavoro congiunto di un gruppo interno dalla Rete READY ed è stato condiviso e discusso con le realtà aderenti al Tavolo nazionale LGBT recentemente istituito presso l’UNAR. Esso supporta l’adozione del testo unificato adottato dalla Commissione Giustizia il 14 luglio e riunisce gli enti locali ad un’azione di advocacy nei confronti delle istituzioni nazionali, primi fra tutti il Presidente della Camera dei Deputati e la Presidente del Senato della Repubblica.

Al momento, hanno già dichiarato la loro intenzione di aderire all’iniziativa della READY 40 fra Comuni, Città Metropolitane e Regioni. Ecco l’elenco completo, aggiornato al 29 settembre: Aversa, Bari, Bologna, Caserta, Casoria (NA), Castelmaggiore (BO), Castelnuovo Berardenga (SI), Chioggia (VE), Città Metropolitana di Torino, Civitella In Val Di Chiana (AR), Crema (CR), Cremona, Empoli (FI), Gradisca D’Isonzo (GO), Impruneta (FI), Lecce, Marciano Della Chiana (AR), Modena, Monte San Savino (Ar), Murlo (SI), Napoli, Nichelino (TO), Padova, Palermo, Parma, Pontassieve (FI), Provincia di Pistoia, Reggio Emilia, Regione Puglia (Presidenza), Rimini, Roma Municipio VIII, Savigliano (CN), Settimo T.Se (TO), Stornarella (FG), Torino, Torre Annunziata (NA),Torre Pellice (TO), Trento, Turriaco (GO), Vico Equense (NA).

A queste realtà si aggiungono la Città di Milano, che ha seguito la costruzione dell’OdG e in data 24 settembre ha già approvato un suo OdG, la Regione Emilia Romagna, che ha sostenuto la legge approvando in data 23 luglio 2020 due Risoluzioni, e il Comune di Bergamo che il 13 luglio ha approvato una mozione a sostegno della legge.

RE.A.DY nasce a Torino nell’ambito del Pride nazionale del 2006, quando la Città di Torino, in collaborazione con il Comune di Roma, riunisce i/le rappresentanti istituzionali di dodici tra Regioni ed Enti Locali, con l’obiettivo di metterli in rete attraverso la condivisione di una Carta di Intenti.  Da allora, la Rete costituisce uno spazio di incontro e condivisione di esperienze e buone prassi finalizzate al riconoscimento e alla promozione dei diritti umani delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, transgender (LGBT).

“Gli enti locali, in quanto enti più vicini a cittadini e cittadine, conoscono i loro territori e sanno quanto l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, assieme al sessismo, sono purtroppo presenti nelle nostre comunità. Da loro arriva un importante messaggio al legislatore e al governo: abbiamo bisogno di questa legge. E ne abbiamo bisogno adesso” sostiene il Coordinatore della Rete READY, l’Assessore ai Diritti della Città di Torino Marco Alessandro Giusta. Che lancia un invito: “Auspico che quanti più enti locali presentino questo documento in modo che il dibattito restituisca l’immagine di un Paese dove le persone LGBT e le donne che subiscono sessismo e misoginia non siano solo numeri e statistiche ma amiche e amici, parenti, figli e figlie, vicine e vicini di casa, colleghe e colleghi di lavoro. Invito anche le realtà che non fanno ancora parte della Rete a condividere questa iniziativa, perché costruire una cultura istituzionale e politica di contrasto alle discriminazioni è precisa responsabilità di ogni rappresentante istituzionale.

Così Alessandro Zan, deputato e relatore del ddl contro l’omotransfobia e la misoginia: “L’iniziativa di Rete READY a sostegno del ddl contro l’omotransfobia e la misoginia arriva in un momento cruciale. E questo è un segnale importante per il Parlamento che, sono certo, saprà ascoltare le sollecitazioni di decine di consigli comunali, tra cui quelli delle più grandi città italiane (Torino, Napoli, Bologna, Palermo, Bari, Padova), in rappresentanza di milioni di cittadini. Questa mobilitazione di tantissimi comuni italiani – Milano, ad esempio, ha già approvato negli scorsi giorni un odg a sostegno del ddl – esprime la voce della società civile che si leva forte contro l’odio e le discriminazioni, che rifiuta che l’Italia sia agli ultimi posti nelle classifiche in Europa per la tutela dei diritti lgbt+, e che, allo stesso tempo, non accetta che una persona subisca violenze per ciò che è o per chi ama. Un ringraziamento particolare va a Marco Giusta, Coordinatore Nazionale di Rete READY, una realtà viva di enti locali che, come dimostra questa iniziativa, sa far squadra per ottenere risultati concreti.”

Gli Enti, partner e non, che intendessero ancora aderire all’iniziativa potranno farlo presentando l’OdG presso il proprio Consiglio Comunale/Provinciale/Regionale. Una copia, da adattare a ciascuna situazione, si trova sul sito della RE.A.DY alla pagina   https://www.reteready.org/buone-prassi/.

Comune di Padova: Giornata Internazionale contro omofobia, lesbofobia, transfobia e bifobia

Come ogni 17 maggio, in occasione della Giornata Internazionale contro omofobia, lesbofobia, transfobia e bifobia, la RE.A.DY – la Rete nazionale delle Pubbliche Amministrazioni contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere – organizza una campagna nazionale di sensibilizzazione e contrasto alle discriminazioni basate su genere e orientamento sessuale.

Quest’anno, nel rispetto delle disposizioni di legge dovute alla gestione dell’emergenza Covid19, l’azione decisa durante l’ultimo incontro nazionale “Le parole che includono” si sposta online e si arricchisce della collaborazione con Lovers Film Festival, diretto da Vladimir Luxuria e Museo Nazionale del Cinema di Torino.
Dalle 9 fino alle 24 del 17 maggio sarà possibile guardare gratuitamente sul sito di Lovers (https://www.loversff.com), e tramite i canali social del festival, film a tematica LGBT; inoltre, testimonianze di molti personaggi del mondo della cultura, dello spettacolo e dell’attivismo che, attraverso dei video-contributi inediti, celebreranno l’amore in tutte le sue forme.

Nella stessa giornata, infine, è previsto il lancio del nuovo sito della RE.A.DY (www.reteready.org) : uno strumento pensato per diffondere buone pratiche sviluppate dalle oltre 160 amministrazioni locali che fanno parte della rete e per informare chi volesse aderirvi.
Al suo debutto anche il nuovo logo della rete, realizzato dalla Regione Toscana.

“Nei momenti di crisi è fondamentale tenere alta l’attenzione sulla garanzia e la difesa dei diritti, perché più forte è il rischio che si acuiscano le diseguaglianze e si generino discriminazioni. Per questo anche se oggi non possiamo stare vicino e scendere in piazza per dare voce anche attraverso i nostri corpi alla battaglia quotidiana per i diritti di tutte e tutti, è importante ricordare e vivere questa giornata e pertanto ci uniamo alla città di Torino e alle tante altre città che come Padova costituiscono la rete READY, anche nel sostenere l’urgenza di una legge nazionale per il contrasto alle discriminazioni e violenze di natura
omolesbobitransfobico”.

Comune di Ravenna: Domenica ricorre la 15^ giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia: le iniziative in programma a livello nazionale e quelle locali del 22 e 28 maggio prossimi

Domenica 17 maggio ricorre la 15^ giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia.
Nel 2018 Ravenna ha aderito alla Rete nazionale delle Pubbliche amministrazioni contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere (Re.A.DY.) e partecipa quindi alla relativa campagna nazionale di sensibilizzazione.

Quest’anno, nel rispetto delle disposizioni di legge dovute alla gestione dell’emergenza Covid19, l’azione decisa durante l’ultimo incontro nazionale “Le parole che includono” si sposta online e si arricchisce della collaborazione con Lovers Film Festival, diretto da Vladimir Luxuria e Museo nazionale del Cinema di Torino.

Dalle 9 fino alle 24 del 17 maggio sarà possibile guardare gratuitamente sul sito di Lovers ( https://www.loversff.com ), e tramite i canali social del festival, film a tematica LGBT; inoltre, testimonianze di molti personaggi del mondo della cultura, dello spettacolo e dell’attivismo che, attraverso dei video-contributi inediti, celebreranno l’amore in tutte le sue forme.

Nella stessa giornata, infine, è previsto il lancio del nuovo sito della RE.A.DY ( www.reteready.org ): uno strumento pensato per diffondere buone pratiche sviluppate dalle oltre 160 amministrazioni locali che fanno parte della rete e per informare chi volesse aderirvi. Al suo debutto anche il nuovo logo della rete, realizzato dalla Regione Toscana.

Nell’ambito delle iniziative legate alle Politiche di genere del Comune di Ravenna, l’assessorato guidato da Ouidad Bakkali, propone due eventi fissati per il 22 e il 28 maggio prossimi.

Venerdì 22 maggio, dalle 18.30, si svolgerà in diretta facebook sulla pagina di CittAttiva lo Speaker corner dedicato al tema “La dis-parità di genere ai tempi del Covid”, un confronto a microfono aperto dove tutti i partecipanti potranno intervenire con testimonianze, considerazioni e domande.
Interverranno diverse associazioni ravennati impegnate nel contrasto alle violenze di genere e alla promozione della parità di genere, che in questo periodo di pandemia ha registrato forme di arretramento. Concluderà le riflessioni l’assessora Ouidad Bakkali.
Moderatori: Andrea Caccìa ed Eleonora Ricci di Villaggio Globale.
Tra le associazioni coinvolte Linea Rosa, Casa delle Donne, UDI Ravenna, Romania Mare, progetto Muoviti per uomini maltrattanti, Pyramide. 

Giovedì 28 maggio, dalle 18 alle 19.30, si terrà la conferenza online “Fare comunità al tempo dei social network”, webinar gratuito, con Ilaria Bonato (coordinamento pedagogico IES Comune di Bologna) sul tema “Consumo di pornografia in rete ed educazione alla sessualità”e Cinzia Albanesi (professoressa associata dipartimento di Psicologia Cesena) su“Costruire comunità on line. Oltre l’odio in rete”. 

“I movimenti femministi e transfemministi ci hanno insegnato che violenza e discriminazione non sono specifica emergenza, bensì orribile quotidianità; altrettanto quotidiana, prioritaria e non emergenziale, dev’essere l’azione di contrasto a queste violazioni dei diritti umani. È questo lo spirito che anima la Rete READY fin dalla sua nascita e che verrà tradotta nel nuovo sito, canale di informazione a disposizione di tutte le amministrazioni locali che vorranno aderire e/o adottare le buone pratiche che verranno messe in rete”, dichiara Marco Giusta, assessore ai Diritti della Città di Torino, il cui Servizio LGBT è Segreteria Nazionale della READY. “Ed è questa filosofia che dovrebbe seguire il parlamento nell’adottare, finalmente, una legge nazionale per il contrasto alle discriminazioni e violenze di natura omolesbobitransfobico”.