Ozzano aderisce a RE.A.DY Rete nazionale delle Regioni e degli Enti Locali per prevenire e superare l’omotransfobia

Vista la mozione approvata nella seduta del Consiglio Comunale n. 49 del 29/07/2020 presentata dalla Consigliera Bruna Bandini del gruppo consiliare “Progresso Ozzano” per l’adesione alla rete sopra citata e per la promozione e realizzazione, anche in coordinamento con le associazioni delle persone omosessuali, di iniziative tese a sensibilizzare l’opinione pubblica ad una cultura delle differenze ed alla condanna di una mentalità omofobica.

Il Comune di Ozzano dell’Emilia con deliberazione della Giunta Comunale nr. 4 del 25 gennaio 2021 aderisce alla carta d’intenti della RE.A.DY – Rete nazionale delle Pubbliche Amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.

Nata nel 2006 su proposta dei Comuni di Torino e Roma nell’ambito del Convegno “Città amiche”, la Rete RE.A.DY si è costituita per diffondere buone prassi su tutto il territorio nazionale e per valorizzare le esperienze già attuate perché diventino patrimonio comune, non solo degli Amministratori pubblici locali e regionali italiani, ma anche dei partenariati locali di società civile, che collaborano a contrasto delle discriminazioni e per promuovere una cultura dell’accoglienza e del rispetto reciproco, in cui le differenze siano considerate una risorsa da valorizzare.

Le finalità della Rete RE.A.DY sono volte a:

  • individuare, mettere a confronto e diffondere politiche di inclusione sociale per le persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e trans gender realizzate dalle Pubbliche amministrazioni a livello locale;
  • contribuire alla diffusione di buone prassi su tutto il territorio nazionale mettendo in rete le Pubbliche Amministrazioni impegnate nella promozione dei diritti delle persone lgbt;
  • supportare le PA nella realizzazione di attività rivolte alla promozione e al riconoscimento dei diritti delle persone lgtb.

Il Comune di Ozzano dell’Emilia manifesta il suo impegno nella lotta alle discriminazioni nei confronti delle persone omosessuali, lesbiche, bisessuali e transessuali e aderisce alla Giornata del 17 maggio contro l’omolesbobitransfobia.

http://www.comune.ozzano.bo.it/notizie/ozzano-aderisce-ready-rete-nazionale-delle-regioni-e-degli-enti-locali-prevenire-e-superare 

Il Comune di Volterra ospiterà l’incontro nazionale READY 2021

Il 4 dicembre si è tenuto l’incontro nazionale della rete READY Rete italiana delle Regioni, Province Autonome ed Enti Locali impegnati per prevenire, contrastare e superare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. L’evento si sarebbe dovuto tenere a Napoli, ma la situazione emergenziale ha impedito ai partner di incontrarsi di persona. Il Comune di Napoli ha comunque accolto con calore quest’assemblea, coordinata dall’Assessore di Torino Marco Giusta e operativamente portata avanti dalla Segreteria Nazionale Ready.

Durante l’assemblea è stato scelto il tema per la prossima giornata internazionale contro l’omotransfobia del 17 Maggio 2021, è stato affrontato il tema delle case rifugio LGBTQ+ ed è stata scelta la città che ospiterà il prossimo incontro annuale.

Volterra, in fase di adesione alla giornata, aveva presentato la sua candidatura e i partner l’hanno scelta per l’incontro del 2021.

“Siamo molto felici di poter ospitare nel nostro Comune il prossimo incontro annuale della Rete nazionale delle Regioni e degli Enti Locali per prevenire e superare l’omotransfobia. Il Comune di Volterra ha aderito alla rete lo scorso settembre, essere partner di READY per noi è estremamente importante, significa condividere una visione, buone pratiche e azioni per progettare comunità inclusive. Siamo tra le dieci finaliste per Capitale italiana della Cultura 2022 ed il tema della candidatura è la rigenerazione umana. Rigenerazione significa rinascita significa cura di sé degli altri e del mondo. Significa collaborare, fare rete e co-costruire nuovi modi di vivere e di abitare il mondo, aldilà di stereotipi, pregiudizi e discriminazioni– spiega la Vicesindaca Eleonora Salvini. La cronaca e l’esperienza quotidiana ci fanno capire come ci sia ancora molto da fare in termini di eliminazione delle discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, per pensare società aperte e inclusive. Il Comune di Volterra, con la sua città, le sue frazioni e il suo territorio vuol essere la casa di tutte e tutti, perciò non vediamo l’ora di accogliere i nostri partner nel 2021.”

Settimo città sempre più inclusiva

Il Comune di Settimo accresce il suo impegno per realizzare una città davvero inclusiva. La scorsa settimana il personale del Comune ha partecipato a un corso di formazione per fornire un servizio sempre più libero da discriminazioni.
«È ancora troppo facile fare sentire le persone “sbagliate” – spiega l’assessore alle pari opportunità Alessandra Girard – Chi esce dai canoni della cosiddetta “normalità”, vuoi perché parte di una minoranza, vuoi perché la sua identità di genere non asseconda i rigidi schemi che consideriamo tradizionali, deve lottare ogni giorno. Non solo contro la discriminazione “voluta” (che è semplicemente incivile) ma anche contro quella involontaria. Basti pensare a una persona transessuale che deve rinnovare il documento di identità e a tutte le difficoltà che rischia di dover affrontare all’ufficio anagrafe. Per il personale del Comune affrontare queste situazioni richiede una formazione specifica che tuteli al massimo i diritti delle persone. Oltre naturalmente a una grande sensibilità che va detto, a Settimo non è mai mancata».
Alla prima delle tre sessione del corso, venerdì scorso, hanno partecipato 50 dipendenti del Comune e dell’Unione Net, dall’anagrafe alla polizia municipale ai tributi.
È solo l’ultima delle iniziative sul tema lgbt messe in campo dall’amministrazione assieme ad altre realtà del territorio. Il percorso, cominciato oltre un anno fa dall’allora assessore Barbara Ventrella, ha coinvolto ad esempio l’Informagiovani, l’associazione Geco Odv e gli Space Tortilla, grazie ai quali è stato realizzato un logo della Settimo inclusiva.A maggio è anche partito uno sportello di ascolto e sostegno dedicato ai temi lgbt a cui si può accedere contattando Geco Odv al numero 3488078119 o tramite il sito ww.gecoonlus.org. Settimo ha inoltre aderito alla rete Ready con l’obiettivo di promuovere una reale inclusione sociale. 
«Nel prossimo Consiglio comunale porteremo un ordine del giorno condiviso con molti altri Comuni – informa Girard – Sono azioni diverse che rappresentano piccoli passi utili a un grande obiettivo: costruire una società in cui ognuno sia libero di essere ciò che si sente di essere e nella quale le differenze rappresentino un arricchimento sociale, piuttosto che un ostacolo alla libertà delle persone».

Città di Torino: Il Parlamento approvi la proposta di Legge Zan contro omotransfobia e misoginia.

Approvando un ordine del giorno (prima firmataria la consigliera Cinzia Carlevaris) il Consiglio comunale esprime il proprio appoggio alla proposta di legge “Modifiche agli articoli 604 bis e 604 ter del Codice penale, in materia di violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere”, prossimamente all’esame del Parlamento.

La proposta di legge, definita comunemente “legge Zan” dal suo primo firmatario, il deputato Alessandro Zan, è intesa a contrastare omotransfobia e misoginia, era anche stata presentata al Consiglio comunale nei giorni scorsi da parte di due sue promotrici, le parlamentari Laura Boldrini e Alessandro Maiorino.

L’ordine del giorno, proveniente dalla rete RE.A.DY. (che raccoglie 172 amministrazioni locali impegnate contro le discriminazioni sessuali) presenta la novità di non prevedere solo aspetti sanzionatori ma anche azioni positive e di politiche attive, a partire dallo stanziamento iniziale di 4 milioni di euro per iniziative di prevenzione e sostegno materiale alle persone vittime di discriminazioni e violenze, per proseguire nella raccolta di dati statistici sulla violenza e discriminazione di genere e identità sessuale.

Una legge, si sottolinea, che non comporta limitazioni alla libertà di espressione e di opinione, ma si limita a prevedere la punizione di coloro i quali compiano o fomentino azioni di odio e discriminazione basate sull’appartenenza di genere o dall’orientamento sessuale, contro le donne o contro la comunità LGBT. Un provvedimento, si aggiunge, che mira a superare un forte ritardo del nostro Paese in ambito europeo.

Il documento è stato approvato con un emendamento presentato dalla consigliera Maria Grazia Grippo per mettere al bando le cosiddette “terapie riparative o di conversione”, prive di scientificità ma tuttora proposte, quando non imposte, alle persone LGBT.

La consigliera Chiara Foglietta ha definito la legge Zan è una legge avanzata, che istituisce azioni positive per le vittime di violenza in un paese marcato da forte cultura patriarcale. L’assessore Marco Giusta ha ricordato che già 46 enti hanno approvato ordini del giorno analoghi, a partire dalla Città Metropolitana di Torino. La consigliera Eleonora Artesio ha espresso la preoccupazione per un eventuale e pretestuoso rinvio dell’esame del disegno di legge, da lei appoggiato, e sostenuto l’importanza di politiche attive.

L’ordine del giorno in appoggio alla legge Zan è stato approvato con 32 voti a favore (M5S, PD, Lista Civica per Torino, Torino in Comune, Rinascita Torino, Connessione Civica, DEMA-Democrazia e Autonomia, oltre alla sindaca) e 4 astensioni (Sicurezza e Legalità, Gruppo misto-Azione, Moderati, Forza Italia).

19/10/2020 C.R. – Ufficio stampa del Consiglio comunale

Provincia di Prato: Approvata dal Consiglio Provinciale la mozione a sostegno della Legge contro l’omofobia.

Anche le condotte che istigano all’odio o la violenza di matrice “omofobica” saranno punibili alla stregua delle condotte che si basano sull’odio etnico, razziale e religioso.

E’ stata approvata nell’ultima seduta del Consiglio Provinciale la mozione di sostegno all’approvazione della proposta di legge: “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi legati al sesso, al genere, all’orientamento sessuale e all’identità di genere.”

La proposta di legge, cui si sifà la mozione approvata dal Consiglio Provinciale presenta aspetti di innovazione rispetto alle proposte presentate nelle legislature precedenti, ad esempio, non si concentra solo sulla natura del reato di cosiddetta “omolesbobitransfobia” (cioè contro omofobia, la bifobia, la lesbofobia e la transfobia) ma sul soggetto che lo subisce in base alla propria identità sessuale, riconoscendolo giuridicamente come soggetto vulnerabile.

Grazie alla proposta di legge contro l’omolesbobitransfobia, le condotte che istigano all’odio o la violenza di questo tipo o basate su sesso e genere saranno punibili alla stregua delle condotte che si basano sull’odio etnico, razziale e religioso.

La Provincia di Prato, da sempre sensibile allea questione in passato ha già approvato la costituzione del Centro antidiscriminazione (2011), mentre due anni dopo (nel 2013) ha aderito alla Rete READY, ha attivato iniziative di sensibilizzazione nelle scuole secondarie di secondo grado contro ogni forma di discriminazione, di contrasto alla violenza ed al bullismo omofobico, ha realizzato, anche in collaborazione con altri enti, corsi di formazione rivolti agli insegnanti, al personale delle anagrafi, al terzo settore e ha organizzato eventi, anche in concomitanza con la Giornata del 17 maggio, quali proiezione di film a tema, rappresentazioni teatrali, mostre di disegni ed elaborati preparati dagli studenti e dalle studentesse.

Il Consiglio Provinciale con la recente approvazione della mozione sollecita il legislatore ad adeguarsi alla risoluzione del Parlamento Europeo  del 18 gennaio 2006  avente ad oggetto il fenomeno dell’omofobia in Europa; sollecita il legislatore a dare piena attuazione alla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul 2011); auspica che il Parlamento approvi il testo unificato adottato dalla Commissione Giustizia il 14 luglio scorso, e impegna il presidente a trasmettere il presente atto al presidente della Camera dei Deputati, alla presidente del Senato della Repubblica, alla Commissione Pari Opportunità, Servizio Civile, Politiche Giovanili e Sport dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) e a promuovere azioni, nelle opportune sedi, volte a favorire l’adozione di norme che tutelino la piena libertà e parità delle persone LGBT.

19/10/2020

Turco-De Marchi: Milano sostiene la LA Legge Zan contro omotransfobia e violenze di genere

Approvato con 28 voti a favore e 3 astensioni l’Ordine del giorno a sostegno del DDL Zan in Consiglio Comunale a Milano. L’odg chiede l’impegno del sindaco Beppe Sala e della Giunta a sostenere la legge Zan contro omotransfobia e violenze di genere, che il 12 ottobre tornerà in aula alla Camera dei deputati. 

In particolare, l’Odg predispone: 

• la ricerca di spazi idonei alla trasformazione degli stessi in centri antiviolenza, da progettare e realizzare insieme alle associazioni LGBT+ cittadine, da finanziare con i fondi dedicati ed eventuali partner; la celebrazione della futura Giornata Nazionale contro Omofobia, Lesbofobia, Bifobia e Transfobia, presso Palazzo Marino, in sinergia con la comunità arcobaleno milanese; l’adozione di campagne di sensibilizzazione e formazione dedicate per le scuole (studenti, docenti e personale ATA), gli uffici pubblici comunali, i luoghi di lavoro e le strutture turistiche, in raccordo con sindacati e associazioni di categoria; 

• una specifica formazione rivolta alla Polizia locale per gestire al meglio situazioni riguardanti violenze e discriminazioni nei confronti di persone LGBT. 

Soddisfatto il Consigliere PD e primo firmatario Angelo Turco: “Negare l’omofobia significa coltivarla, dalla scuola ai luoghi di lavoro, dallo sport alla vita sociale. Veniamo da un’altra ennesima serie di violenze e delitti come i casi di Acerra, Padova, Palermo. Ma anche Milano non è immune. È ora che la politica si assuma delle responsabilità e agisca sul contrasto e la prevenzione della violenza omotransfobica.” 

Per la Presidente della Commissione Pari Opportunità e Diritti Civili Diana De Marchi “Le persone LGBTQ+ e le donne devono essere protette da discriminazioni, linguaggio d’odio e violenze! L’Italia è l’unico tra i paesi fondatori dell’UE che non abbia una legge in tal senso. Anche insieme alla rete READY sosteniamo con forza la necessità di colmare questo vuoto. Prosegue l’impegno della nostra città per una cultura del rispetto.” 

“L’ordine del giorno approvato dal consiglio comunale di Milano a sostegno del ddl contro omotransfobia e misoginia dimostra ancora una volta come questa città sia un punto di riferimento nazionale per la tutela e l’estensione dei diritti civili – dichiara il deputato Alessandro Zan, autore della legge. Grazie quindi a tutti i consiglieri che hanno promosso, sottoscritto e votato questo odg. E grazie all’impegno del PD di Milano: anche in questa città il Partito Democratico si dimostra la forza politica di riferimento per le istanze progressiste del nostro tempo Questo voto è un segnale prezioso per i comuni italiani, ma soprattutto un impulso importante per il Parlamento. 

“Dopo essersi tinto dei colori dell’arcobaleno lo scorso giugno, Palazzo Marino prosegue il suo impegno nei confronti della comunità LGBT+ milanese – afferma Michele Albiani, responsabile Diritti del PD Milano Metropolitana e autore del testo insieme al consigliere Turco. Tra gli impegni assunti oggi dal Comune di Milano, è senza dubbio il più importante quello sulla ricerca di spazi da trasformare in centri antiviolenza e rifugi per persone LGBT+, usando i fondi stanziati dalla legge Zan, da progettare e realizzare con le associazioni del territorio, che chiedono da tempo questo provvedimento. Purtroppo, nonostante il lavoro già fatto da amministrazione e associazioni, Milano è ancora luogo di discriminazioni e violenze, spesso non denunciate. Per questo – conclude Albiani – sapere che il Comune di Milano è al lavoro per non lasciare sole le vittime dell’odio e della violenza insensata è davvero un risultato importante”. 

Milano, 25 settembre 2020

Sì del Consiglio comunale di Modena a un ordine del giorno di maggioranza, proposto da Federica Venturelli (Pd). Respinto l’odg contrario della consigliera Santoro (Lega)

“Il Parlamento approvi la legge per la prevenzione e il contrasto alle discriminazioni basate su sesso, genere, orientamento sessuale e identità di genere”.

È la sollecitazione espressa dal Consiglio comunale di Modena che, nella seduta di giovedì 8 ottobre, ha approvato un ordine del giorno sottoscritto dai gruppi di maggioranza e presentato dalla prima firmataria Federica Venturelli (Pd). La mozione ha ottenuto il voto a favore della maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Verdi, Modena civica) e del Movimento 5 stelle. Contrari Lega Modena e Fratelli d’Italia-Popolo della Famiglia.

L’ordine del giorno esprime anche solidarietà al relatore della legge Alessandro Zan per le minacce ricevute e invita l’amministrazione, impegnata da tempo in azioni di sensibilizzazione e inclusione, a proseguire nelle campagne già avviate per contrastare il sessismo, l’omofobia e la transfobia e per promuovere una cultura delle differenze e contro gli atteggiamenti sessisti e omo-lesbo-bi-transfobici, con iniziative anche nelle scuole, nell’amministrazione pubblica e nei luoghi di lavoro.

Nella stessa seduta consiliare è stato respinto l’ordine del giorno proposto da Luigia Santoro e dal gruppo Lega Modena (con voto a favore dei proponenti, quello contrario dei gruppi di maggioranza e del M5s e l’astensione di Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia) nel quale si chiedeva, invece, “pur nel rispetto della piena parità delle persone di ogni razza, etnia, nazionalità, sesso o religione”, di non introdurre “una legge che pone un’ingiustificata discriminazione e favoritismo rispetto alle leggi vigenti”, che offrono già, come ha sottolineato la consigliera Santoro, “un’adeguata protezione anche nei casi di discriminazione per orientamento sessuale, per i quali le denunce sono pochissime”.

Il documento di maggioranza approvato dal Consiglio, come ha ricordato la consigliera Venturelli nella presentazione, nasce da un’iniziativa condivisa a livello nazionale dai partner della Rete Ready (la rete nazionale delle amministrazioni pubbliche contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere) della quale il Comune di Modena fa parte dalla fine del 2014. L’ordine del giorno sottolinea, inoltre, che il Parlamento europeo già dal 2006 invita tutti gli Stati membri ad introdurre nei loro ordinamenti misure per tutelare le persone Lgbt e che l’Unione, attraverso la direttiva 29 del 2012, ha incluso l’espressione di genere, identità di genere e di orientamento sessuale tra le caratteristiche personali che devono avere protezione a causa della particolare vulnerabilità di chi ne è portatore o portatrice. Dopo aver ricordato che anche la Regione Emilia Romagna ha approvato, nel 2019, una legge contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere, l’ordine del giorno mette in evidenza che la proposta di legge integra norme già esistenti aggiungendo ai motivi razziali, nazionali, etnici e religiosi, quelli fondati, appunto, sull’orientamento sessuale sull’identità di genere, bilanciando la garanzia della libertà di espressione, pensiero e opinione con la tutela della liberta, dignità e sicurezza delle persone vittime di atti discriminatori e di violenze.

09/10/2020

Anche il Comune di Parma partecipa all’azione di advocacy nei confronti delle istituzioni nazionali, primi fra tutti il Presidente della Camera dei Deputati e la Presidente del Senato della Repubblica.

Il Comune di Parma partecipa all’azione congiunta della RE.A.DY, la Rete italiana delle Regioni, Province Autonome ed Enti Locali impegnati per prevenire, contrastare e superare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.

L’azione di sensibilizzazione a livello nazionale a sostegno della proposta di legge “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi legati al sesso, al genere, all’orientamento sessuale e all’identità di genere”  è stata lanciata dalla Rete RE.A.DY.

Anche il Consiglio Comunale di Parma presenterà una mozione a sostegno della Legge: così sarà fatto nei Consigli Comunali degli Enti aderenti all’iniziativa.

Nicoletta Paci, Assessora alle Pari opportunità del Comune di Parma: “Aderire all’iniziativa è necessario: stare in rete significa anche dare senso all’azione di advocacy rivolta alle massime istituzioni. In un momento in cui gli atti di omotransbifobia nel nostro paese aumentano, le istituzioni devono dare il proprio apporto. Il Comune di Parma ha aderito alla rete RE.A.DY nel 2013 e continua a lavorare per assicurare la difesa dei diritti della comunità LGBT e della comunità tutta”.

L’ordinamento italiano è al momento carente sul tema della difesa dei diritti umani e sul contrasto alle discriminazioni legate al genere, all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Benché la Convenzione di Istanbul (che obbliga l’Italia alla criminalizzazione di condotte sessiste di fattispecie di violenza) sia stata ratificata dal Governo italiano nel 2013, l’art. 604 ter del Codice penale – a proposito dei reati per finalità di discriminazione o di odio – non contempla ancora circostanze aggravanti legate al sesso e al genere. Grazie alla proposta di legge in oggetto, anche le condotte che istigano all’odio o la violenza di matrice omolesbobitransfobica o basate su sesso e genere saranno punibili alla stregua delle condotte che si basano sull’odio etnico, razziale e religioso.

L’Ordine del Giorno è frutto di un lavoro congiunto di un gruppo interno dalla Rete READY ed è stato condiviso e discusso con le realtà aderenti al Tavolo nazionale LGBT recentemente istituito presso l’UNAR. Esso supporta l’adozione del testo unificato adottato dalla Commissione Giustizia il 14 luglio e riunisce gli enti locali ad un’azione di advocacy nei confronti delle istituzioni nazionali, primi fra tutti il Presidente della Camera dei Deputati e la Presidente del Senato della Repubblica.

Sono 40 gli aderenti alla rete RE.A.DY che hanno dichiarato l’intenzione di aderire all’iniziativa. Ecco l’elenco completo, aggiornato al 29 settembre: Aversa, Bari, Bologna, Caserta, Casoria (NA), Castelmaggiore (BO), Castelnuovo Berardenga (SI), Chioggia (VE), Città Metropolitana di Torino, Civitella In Val Di Chiana (AR), Crema (CR), Cremona, Empoli (FI), Gradisca D’Isonzo (GO), Impruneta (FI), Lecce, Marciano Della Chiana (AR), Modena, Monte San Savino (Ar), Murlo (SI), Napoli, Nichelino (TO), Padova, Palermo, Parma, Pontassieve (FI), Provincia di Pistoia, Reggio Emilia, Regione Puglia (Presidenza), Rimini, Roma Municipio VIII, Savigliano (CN), Settimo T.Se (TO), Stornarella (FG), Torino, Torre Annunziata (NA),Torre Pellice (TO), Trento, Turriaco (GO), Vico Equense (NA).

RE.A.DY nasce a Torino nell’ambito del Pride nazionale del 2006, quando la Città di Torino, in collaborazione con il Comune di Roma, riunisce i/le rappresentanti istituzionali di dodici tra Regioni ed Enti Locali, con l’obiettivo di metterli in rete attraverso la condivisione di una Carta di Intenti.  Da allora, la Rete costituisce uno spazio di incontro e condivisione di esperienze e buone prassi finalizzate al riconoscimento e alla promozione dei diritti umani delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, transgender (LGBT).

2 ottobre 2020

Il Consiglio comunale di Bologna approva un ordine del giorno a sostegno della proposta di legge contro l’omolesbobitransfobia

Il Consiglio comunale ha approvato con 23 voti favorevoli (Partito Democratico, Città comune, Movimento 5 stelle, Coalizione civica, gruppo misto-Nessuno resti indietro) e 5 non votanti (Lega nord, Fratelli d’Italia), un ordine del giorno a sostegno della proposta di legge sulle “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi legati al sesso, al genere, all’orientamento sessuale e all’identità di genere”, presentato a inizio seduta dalla consigliera Gabriella Montera e firmato dal consigliere Andrea Colombo e dalle consigliere Roberta Li Calzi e Isabella Angiuli (Partito Democratico).

L’ordine del giorno approvato supporta l’adozione del testo di legge unificato adottato dalla Commissione Giustizia il 14 luglio e impegna gli enti locali ad un’azione di advocacy nei confronti delle istituzioni nazionali, primi fra tutti il Presidente della Camera dei Deputati e la Presidente del Senato della Repubblica.

L’ordine del giorno nasce dall’iniziativa di sensibilizzazione a livello nazionale a sostegno della proposta di legge lanciata da RE.A.DY, la Rete italiana delle Regioni, Province Autonome ed Enti Locali impegnati per prevenire, contrastare e superare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, della quale il Comune di Bologna è partner fin dalla sua creazione nel 2006.

Un gruppo interno dalla rete RE.A.DY ha curato la stesura dell’ordine del giorno, che è stato condiviso e discusso con le realtà aderenti al Tavolo nazionale LGBT recentemente istituito presso l’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) e viene proposto alle Amministrazioni che si impegnano ad approvarlo, adattandolo al proprio contesto locale. Al momento, hanno già dichiarato la loro intenzione di aderire all’iniziativa della RE.A.DY 40 fra Comuni, Città metropolitane e Regioni.

Bologna, 5 ottobre 2020

Castelnuovo Berardenga a sostegno della proposta di legge contro l’omofobia. Approvato in consiglio comunale un ordine del giorno che rafforza impegno contro le discriminazioni

Castelnuovo Berardenga. Castelnuovo Berardenga rafforza il suo impegno contro l’omofobia e ogni forma di discriminazione. Nei giorni scorsi il consiglio comunale ha approvato l’ordine del giorno a sostegno della proposta di legge sulle “misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi legati al sesso, al genere, all’orientamento sessuale e all’identità di genere”, attualmente in discussione alla Camera dei Deputati. Il testo si colloca nell’ambito della mobilitazione promossa da RE.A.DY, la Rete italiana delle Regioni, Province Autonome ed Enti Locali impegnati per prevenire, contrastare e superare le discriminazioni legate a orientamento sessuale e identità di genere. L’ordine del giorno presentato a Castelnuovo Berardenga ha ricevuto il voto favorevole dei gruppi consiliari “Scelgo Castelnuovo” e Potere al Popolo”.

“Castelnuovo Berardenga – afferma l’assessora con delega alle politiche di genere, Martina Borgogni – è stato fra i primi Comuni della provincia di Siena ad approvare l’ordine del giorno per aderire alla mobilitazione della rete RE.A.DY. Lo stesso ordine del giorno sarà presto discusso in altri enti che fanno parte della rete, a partire dalla Provincia di Siena e dal Comune di Murlo. Questa iniziativa merita di essere supportata per dare forza alla proposta di legge in discussione alla Camera dei Deputati e per contrastare sempre di più le discriminazioni legate a orientamento sessuale e identità di genere ancora troppo presenti nel nostro Paese. Una società inclusiva che salvaguarda i diritti di tutte e di tutti è una società migliore e le istituzioni hanno la responsabilità e il compito di costruire una cultura istituzionale e politica capace di contrastare tutte le discriminazioni”.
“L’ordine del giorno – aggiunge SilviaGiorgini, consigliera del gruppo “Scelgo Castelnuovo” che ha illustrato il testo in consiglio comunale – impegna il sindaco e la giunta a promuovere campagne di sensibilizzazione e progetti per prevenire e contrastare la discriminazione e la violenza fondata su sesso, orientamento sessuale e identità di genere. Anche se questi sembrano argomenti ovvi e condivisibili, ancora oggi in Italia non esiste una legge che punisca reati e parole di odio nei confronti di persone LGBT. Per questo motivo, il gruppo consiliare ‘Scelgo Castelnuovo’ ha ritenuto doveroso portare questo ordine del giorno in consiglio comunale e dare il proprio contributo e supporto alla proposta di legge in discussione alla Camera”.

Comunicato stampa n.79 del 2 ottobre 2020