Turco-De Marchi: Milano sostiene la LA Legge Zan contro omotransfobia e violenze di genere

Approvato con 28 voti a favore e 3 astensioni l’Ordine del giorno a sostegno del DDL Zan in Consiglio Comunale a Milano. L’odg chiede l’impegno del sindaco Beppe Sala e della Giunta a sostenere la legge Zan contro omotransfobia e violenze di genere, che il 12 ottobre tornerà in aula alla Camera dei deputati. 

In particolare, l’Odg predispone: 

• la ricerca di spazi idonei alla trasformazione degli stessi in centri antiviolenza, da progettare e realizzare insieme alle associazioni LGBT+ cittadine, da finanziare con i fondi dedicati ed eventuali partner; la celebrazione della futura Giornata Nazionale contro Omofobia, Lesbofobia, Bifobia e Transfobia, presso Palazzo Marino, in sinergia con la comunità arcobaleno milanese; l’adozione di campagne di sensibilizzazione e formazione dedicate per le scuole (studenti, docenti e personale ATA), gli uffici pubblici comunali, i luoghi di lavoro e le strutture turistiche, in raccordo con sindacati e associazioni di categoria; 

• una specifica formazione rivolta alla Polizia locale per gestire al meglio situazioni riguardanti violenze e discriminazioni nei confronti di persone LGBT. 

Soddisfatto il Consigliere PD e primo firmatario Angelo Turco: “Negare l’omofobia significa coltivarla, dalla scuola ai luoghi di lavoro, dallo sport alla vita sociale. Veniamo da un’altra ennesima serie di violenze e delitti come i casi di Acerra, Padova, Palermo. Ma anche Milano non è immune. È ora che la politica si assuma delle responsabilità e agisca sul contrasto e la prevenzione della violenza omotransfobica.” 

Per la Presidente della Commissione Pari Opportunità e Diritti Civili Diana De Marchi “Le persone LGBTQ+ e le donne devono essere protette da discriminazioni, linguaggio d’odio e violenze! L’Italia è l’unico tra i paesi fondatori dell’UE che non abbia una legge in tal senso. Anche insieme alla rete READY sosteniamo con forza la necessità di colmare questo vuoto. Prosegue l’impegno della nostra città per una cultura del rispetto.” 

“L’ordine del giorno approvato dal consiglio comunale di Milano a sostegno del ddl contro omotransfobia e misoginia dimostra ancora una volta come questa città sia un punto di riferimento nazionale per la tutela e l’estensione dei diritti civili – dichiara il deputato Alessandro Zan, autore della legge. Grazie quindi a tutti i consiglieri che hanno promosso, sottoscritto e votato questo odg. E grazie all’impegno del PD di Milano: anche in questa città il Partito Democratico si dimostra la forza politica di riferimento per le istanze progressiste del nostro tempo Questo voto è un segnale prezioso per i comuni italiani, ma soprattutto un impulso importante per il Parlamento. 

“Dopo essersi tinto dei colori dell’arcobaleno lo scorso giugno, Palazzo Marino prosegue il suo impegno nei confronti della comunità LGBT+ milanese – afferma Michele Albiani, responsabile Diritti del PD Milano Metropolitana e autore del testo insieme al consigliere Turco. Tra gli impegni assunti oggi dal Comune di Milano, è senza dubbio il più importante quello sulla ricerca di spazi da trasformare in centri antiviolenza e rifugi per persone LGBT+, usando i fondi stanziati dalla legge Zan, da progettare e realizzare con le associazioni del territorio, che chiedono da tempo questo provvedimento. Purtroppo, nonostante il lavoro già fatto da amministrazione e associazioni, Milano è ancora luogo di discriminazioni e violenze, spesso non denunciate. Per questo – conclude Albiani – sapere che il Comune di Milano è al lavoro per non lasciare sole le vittime dell’odio e della violenza insensata è davvero un risultato importante”. 

Milano, 25 settembre 2020

Sì del Consiglio comunale di Modena a un ordine del giorno di maggioranza, proposto da Federica Venturelli (Pd). Respinto l’odg contrario della consigliera Santoro (Lega)

“Il Parlamento approvi la legge per la prevenzione e il contrasto alle discriminazioni basate su sesso, genere, orientamento sessuale e identità di genere”.

È la sollecitazione espressa dal Consiglio comunale di Modena che, nella seduta di giovedì 8 ottobre, ha approvato un ordine del giorno sottoscritto dai gruppi di maggioranza e presentato dalla prima firmataria Federica Venturelli (Pd). La mozione ha ottenuto il voto a favore della maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Verdi, Modena civica) e del Movimento 5 stelle. Contrari Lega Modena e Fratelli d’Italia-Popolo della Famiglia.

L’ordine del giorno esprime anche solidarietà al relatore della legge Alessandro Zan per le minacce ricevute e invita l’amministrazione, impegnata da tempo in azioni di sensibilizzazione e inclusione, a proseguire nelle campagne già avviate per contrastare il sessismo, l’omofobia e la transfobia e per promuovere una cultura delle differenze e contro gli atteggiamenti sessisti e omo-lesbo-bi-transfobici, con iniziative anche nelle scuole, nell’amministrazione pubblica e nei luoghi di lavoro.

Nella stessa seduta consiliare è stato respinto l’ordine del giorno proposto da Luigia Santoro e dal gruppo Lega Modena (con voto a favore dei proponenti, quello contrario dei gruppi di maggioranza e del M5s e l’astensione di Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia) nel quale si chiedeva, invece, “pur nel rispetto della piena parità delle persone di ogni razza, etnia, nazionalità, sesso o religione”, di non introdurre “una legge che pone un’ingiustificata discriminazione e favoritismo rispetto alle leggi vigenti”, che offrono già, come ha sottolineato la consigliera Santoro, “un’adeguata protezione anche nei casi di discriminazione per orientamento sessuale, per i quali le denunce sono pochissime”.

Il documento di maggioranza approvato dal Consiglio, come ha ricordato la consigliera Venturelli nella presentazione, nasce da un’iniziativa condivisa a livello nazionale dai partner della Rete Ready (la rete nazionale delle amministrazioni pubbliche contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere) della quale il Comune di Modena fa parte dalla fine del 2014. L’ordine del giorno sottolinea, inoltre, che il Parlamento europeo già dal 2006 invita tutti gli Stati membri ad introdurre nei loro ordinamenti misure per tutelare le persone Lgbt e che l’Unione, attraverso la direttiva 29 del 2012, ha incluso l’espressione di genere, identità di genere e di orientamento sessuale tra le caratteristiche personali che devono avere protezione a causa della particolare vulnerabilità di chi ne è portatore o portatrice. Dopo aver ricordato che anche la Regione Emilia Romagna ha approvato, nel 2019, una legge contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere, l’ordine del giorno mette in evidenza che la proposta di legge integra norme già esistenti aggiungendo ai motivi razziali, nazionali, etnici e religiosi, quelli fondati, appunto, sull’orientamento sessuale sull’identità di genere, bilanciando la garanzia della libertà di espressione, pensiero e opinione con la tutela della liberta, dignità e sicurezza delle persone vittime di atti discriminatori e di violenze.

09/10/2020

Anche il Comune di Parma partecipa all’azione di advocacy nei confronti delle istituzioni nazionali, primi fra tutti il Presidente della Camera dei Deputati e la Presidente del Senato della Repubblica.

Il Comune di Parma partecipa all’azione congiunta della RE.A.DY, la Rete italiana delle Regioni, Province Autonome ed Enti Locali impegnati per prevenire, contrastare e superare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.

L’azione di sensibilizzazione a livello nazionale a sostegno della proposta di legge “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi legati al sesso, al genere, all’orientamento sessuale e all’identità di genere”  è stata lanciata dalla Rete RE.A.DY.

Anche il Consiglio Comunale di Parma presenterà una mozione a sostegno della Legge: così sarà fatto nei Consigli Comunali degli Enti aderenti all’iniziativa.

Nicoletta Paci, Assessora alle Pari opportunità del Comune di Parma: “Aderire all’iniziativa è necessario: stare in rete significa anche dare senso all’azione di advocacy rivolta alle massime istituzioni. In un momento in cui gli atti di omotransbifobia nel nostro paese aumentano, le istituzioni devono dare il proprio apporto. Il Comune di Parma ha aderito alla rete RE.A.DY nel 2013 e continua a lavorare per assicurare la difesa dei diritti della comunità LGBT e della comunità tutta”.

L’ordinamento italiano è al momento carente sul tema della difesa dei diritti umani e sul contrasto alle discriminazioni legate al genere, all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Benché la Convenzione di Istanbul (che obbliga l’Italia alla criminalizzazione di condotte sessiste di fattispecie di violenza) sia stata ratificata dal Governo italiano nel 2013, l’art. 604 ter del Codice penale – a proposito dei reati per finalità di discriminazione o di odio – non contempla ancora circostanze aggravanti legate al sesso e al genere. Grazie alla proposta di legge in oggetto, anche le condotte che istigano all’odio o la violenza di matrice omolesbobitransfobica o basate su sesso e genere saranno punibili alla stregua delle condotte che si basano sull’odio etnico, razziale e religioso.

L’Ordine del Giorno è frutto di un lavoro congiunto di un gruppo interno dalla Rete READY ed è stato condiviso e discusso con le realtà aderenti al Tavolo nazionale LGBT recentemente istituito presso l’UNAR. Esso supporta l’adozione del testo unificato adottato dalla Commissione Giustizia il 14 luglio e riunisce gli enti locali ad un’azione di advocacy nei confronti delle istituzioni nazionali, primi fra tutti il Presidente della Camera dei Deputati e la Presidente del Senato della Repubblica.

Sono 40 gli aderenti alla rete RE.A.DY che hanno dichiarato l’intenzione di aderire all’iniziativa. Ecco l’elenco completo, aggiornato al 29 settembre: Aversa, Bari, Bologna, Caserta, Casoria (NA), Castelmaggiore (BO), Castelnuovo Berardenga (SI), Chioggia (VE), Città Metropolitana di Torino, Civitella In Val Di Chiana (AR), Crema (CR), Cremona, Empoli (FI), Gradisca D’Isonzo (GO), Impruneta (FI), Lecce, Marciano Della Chiana (AR), Modena, Monte San Savino (Ar), Murlo (SI), Napoli, Nichelino (TO), Padova, Palermo, Parma, Pontassieve (FI), Provincia di Pistoia, Reggio Emilia, Regione Puglia (Presidenza), Rimini, Roma Municipio VIII, Savigliano (CN), Settimo T.Se (TO), Stornarella (FG), Torino, Torre Annunziata (NA),Torre Pellice (TO), Trento, Turriaco (GO), Vico Equense (NA).

RE.A.DY nasce a Torino nell’ambito del Pride nazionale del 2006, quando la Città di Torino, in collaborazione con il Comune di Roma, riunisce i/le rappresentanti istituzionali di dodici tra Regioni ed Enti Locali, con l’obiettivo di metterli in rete attraverso la condivisione di una Carta di Intenti.  Da allora, la Rete costituisce uno spazio di incontro e condivisione di esperienze e buone prassi finalizzate al riconoscimento e alla promozione dei diritti umani delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, transgender (LGBT).

2 ottobre 2020

Il Consiglio comunale di Bologna approva un ordine del giorno a sostegno della proposta di legge contro l’omolesbobitransfobia

Il Consiglio comunale ha approvato con 23 voti favorevoli (Partito Democratico, Città comune, Movimento 5 stelle, Coalizione civica, gruppo misto-Nessuno resti indietro) e 5 non votanti (Lega nord, Fratelli d’Italia), un ordine del giorno a sostegno della proposta di legge sulle “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi legati al sesso, al genere, all’orientamento sessuale e all’identità di genere”, presentato a inizio seduta dalla consigliera Gabriella Montera e firmato dal consigliere Andrea Colombo e dalle consigliere Roberta Li Calzi e Isabella Angiuli (Partito Democratico).

L’ordine del giorno approvato supporta l’adozione del testo di legge unificato adottato dalla Commissione Giustizia il 14 luglio e impegna gli enti locali ad un’azione di advocacy nei confronti delle istituzioni nazionali, primi fra tutti il Presidente della Camera dei Deputati e la Presidente del Senato della Repubblica.

L’ordine del giorno nasce dall’iniziativa di sensibilizzazione a livello nazionale a sostegno della proposta di legge lanciata da RE.A.DY, la Rete italiana delle Regioni, Province Autonome ed Enti Locali impegnati per prevenire, contrastare e superare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, della quale il Comune di Bologna è partner fin dalla sua creazione nel 2006.

Un gruppo interno dalla rete RE.A.DY ha curato la stesura dell’ordine del giorno, che è stato condiviso e discusso con le realtà aderenti al Tavolo nazionale LGBT recentemente istituito presso l’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) e viene proposto alle Amministrazioni che si impegnano ad approvarlo, adattandolo al proprio contesto locale. Al momento, hanno già dichiarato la loro intenzione di aderire all’iniziativa della RE.A.DY 40 fra Comuni, Città metropolitane e Regioni.

Bologna, 5 ottobre 2020

Castelnuovo Berardenga a sostegno della proposta di legge contro l’omofobia. Approvato in consiglio comunale un ordine del giorno che rafforza impegno contro le discriminazioni

Castelnuovo Berardenga. Castelnuovo Berardenga rafforza il suo impegno contro l’omofobia e ogni forma di discriminazione. Nei giorni scorsi il consiglio comunale ha approvato l’ordine del giorno a sostegno della proposta di legge sulle “misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi legati al sesso, al genere, all’orientamento sessuale e all’identità di genere”, attualmente in discussione alla Camera dei Deputati. Il testo si colloca nell’ambito della mobilitazione promossa da RE.A.DY, la Rete italiana delle Regioni, Province Autonome ed Enti Locali impegnati per prevenire, contrastare e superare le discriminazioni legate a orientamento sessuale e identità di genere. L’ordine del giorno presentato a Castelnuovo Berardenga ha ricevuto il voto favorevole dei gruppi consiliari “Scelgo Castelnuovo” e Potere al Popolo”.

“Castelnuovo Berardenga – afferma l’assessora con delega alle politiche di genere, Martina Borgogni – è stato fra i primi Comuni della provincia di Siena ad approvare l’ordine del giorno per aderire alla mobilitazione della rete RE.A.DY. Lo stesso ordine del giorno sarà presto discusso in altri enti che fanno parte della rete, a partire dalla Provincia di Siena e dal Comune di Murlo. Questa iniziativa merita di essere supportata per dare forza alla proposta di legge in discussione alla Camera dei Deputati e per contrastare sempre di più le discriminazioni legate a orientamento sessuale e identità di genere ancora troppo presenti nel nostro Paese. Una società inclusiva che salvaguarda i diritti di tutte e di tutti è una società migliore e le istituzioni hanno la responsabilità e il compito di costruire una cultura istituzionale e politica capace di contrastare tutte le discriminazioni”.
“L’ordine del giorno – aggiunge SilviaGiorgini, consigliera del gruppo “Scelgo Castelnuovo” che ha illustrato il testo in consiglio comunale – impegna il sindaco e la giunta a promuovere campagne di sensibilizzazione e progetti per prevenire e contrastare la discriminazione e la violenza fondata su sesso, orientamento sessuale e identità di genere. Anche se questi sembrano argomenti ovvi e condivisibili, ancora oggi in Italia non esiste una legge che punisca reati e parole di odio nei confronti di persone LGBT. Per questo motivo, il gruppo consiliare ‘Scelgo Castelnuovo’ ha ritenuto doveroso portare questo ordine del giorno in consiglio comunale e dare il proprio contributo e supporto alla proposta di legge in discussione alla Camera”.

Comunicato stampa n.79 del 2 ottobre 2020

Fiumicino contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere e contro la misoginia

“Il consiglio comunale ha appena approvato la mozione di cui sono la prima firmataria che impegna il sindaco a predisporre una campagna comunicativa e socio culturale per contrastare i fenomeni del sessismo, dell’omofobia, della bifobia, della lesbofobia e della transfobia; ad adottare tutte le iniziative coinvolgendo anche le associazioni e gli organismi di settore, destinate a sensibilizzate l’opinione pubblica verso la cultura delle differenze, la prevenzione e la condanna di atteggiamenti sessisti, omofobici e transfobici. Inoltre impegniamo il sindaco e la giunta a sollecitare Parlamento e Governo a fare presto, approvando una legge seria ed efficace”. Lo dichiara Paola Magionesi. 

La mozione è firmata da tutto il gruppo Pd e dai gruppi Lista Civica Zingaretti, Demos e M5S.

“Come componenti alla Re.a.dy, la rete degli enti pubblici impegnati su questo fronte – aggiunge l’assessora alle Pari Opportunità Anna Maria Anselmi – abbiamo aderito all’azione lanciata ieri alla Camera dalla Rete stessa che invita le amministrazioni locali a sostenere il disegno di legge Zan e a promuovere iniziative contro le discriminazioni basate sull’identità di genere e l’orientamento sessuale”. “L’ordine del giorno votato oggi va in questa direzione – prosegue Anselmi – e si unisce a quelli già approvati in comuni come Milano, Torino, Bari, Bologna, Modena, Palermo e moltissime altre ancora”. “La discussione appena iniziata alla Camera sulla legge Zan, che riprenderà il prossimo 20 ottobre – aggiunge Magionesi – ha bisogno di tutto il supporto che la società civile e le amministrazioni possono offrire”.

“Le cronache ci restituiscono ogni giorno denunce di atti di violenza o discriminazione contro le persone lgbt+ e contro le donne – prosegue Magionesi -. Secondo l’Agenzia Europea dei Diritti Fondamentali in Italia il 62% delle persone lgbt+ evita di prendere per mano la persona amata e il 30% non frequenta alcuni luoghi per paura di subire aggressioni. Il 23% dichiara di aver subito discriminazioni sul lavoro, il 32% di aver subito almeno un episodio di molestia nell’ultimo anno e l’8% un episodio di aggressione fisica negli ultimi 5 anni. Solo 1 persona su 6 ha denunciato questi episodi”.

“E’ ora che lo Stato tuteli queste persone e si occupi di promuovere una cultura inclusiva e accogliente verso tutte e tutti – conclude la consigliera -. Chi si oppone a questa legge sbandierando presunte censure alla libertà di pensiero e di parola, in realtà vuole solo tutelare il diritto a discriminare, che in uno stato civile non è e non può essere un garantito”.

Fiumicino, 2 ottobre 2020

Omotransfobia. La Giunta di Crema sostiene l’iniziativa nazionale della Rete RE.A.DY sulla Legge Zan

CREMA – 1° OTTOBRE 2020


Si è tenuta ieri, presso la Camera dei deputati, la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa nazionale di Rete RE.A.DY per l’approvazione di un Odg a sostegno del ddl contro l’omotransfobia e la misoginia da parte delle Amministrazioni locali aderenti alla Rete.

Sono intervenuti i deputati Alessandro Zan (Pd), relatore del testo di legge unificato, e Mario Perantoni (M5s), presidente della Commissione Giustizia della Camera, Trianda Loukarelis, direttore dell’Unar, Marco Giusta, assessore ai Diritti del Comune di Torino e coordinatore nazionale della Rete RE.A.DY. 

Aderendo a questa iniziativa nazionale dei partner della Rete RE.A.DY – di cui anche Crema fa parte – con una propria deliberazione la Giunta comunale della città di Crema ha ufficializzato la propria posizione in merito al fenomeno dell’omo-transfobia, approvando un testo che invita il Legislatore ad adeguarsi alla risoluzione del Parlamento Europeo  del 18 gennaio 2006  avente ad oggetto il fenomeno dell’omofobia in Europa, a dare piena attuazione alla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul 2011) e auspicando che il Parlamento approvi il testo unificato adottato dalla Commissione Giustizia il 14 luglio u.s., cioè il disegno di Legge Zan che ha l’obiettivo di estendere le protezioni attualmente in vigore per le etnie e l’orientamento religioso – previste dalla cosiddetta legge Mancino del 1993 – all’orientamento sessuale: il testo di legge prevede di punire col carcere chi commette violenza o incita a commettere violenza nei confronti di un’altra persona sulla base dell’orientamento sessuale. 

“L’Italia è uno dei pochi Paesi europei a non avere una legge che protegga adeguatamente le persone della comunità LGBTQI+”, ricorda l’assessora alle Pari opportunità, Emanuela Nichetti. “Ci sono ormai numerose, indiscutibili e purtroppo anche tragiche evidenze che confermano l’urgenza di una legge che preveda misure speciali di protezione nei confronti dei gruppi più vulnerabili e li difenda dai crimini motivati dall’odio, dalle discriminazioni in violazione del principio di uguaglianza, dalle limitazioni arbitrarie e lesive dei diritti fondamentali.  E c’è bisogno di una legge che, a fianco di tali misure, preveda strategie e azioni di prevenzione che promuovano in ogni ambito la cultura del rispetto e dell’inclusione”.

Il Comune di Crema ha intrapreso diverse iniziative in questo ambito, sia tecnicamente che dal punto di vista culturale:

  • Il riconoscimento di figli delle coppie omogenitoriali da parte della sindaca Stefania Bonaldi, che ha avocato a sé il ruolo di Ufficiale di Stato Civile: a tali riconoscimenti sono seguiti comunicati ufficiali ripresi dalla stampa locale e nazionale;
  • Ha ospitato la Festa delle famiglie Arcobaleno della Lombardia il 5 maggio 2019, dato che Crema è stata scelta perché “attivamente presente nella Rete RE.A.DY. contro le discriminazioni, ma soprattutto perché negli ultimi anni si è distinta dimostrando in varie circostanze e con scelte non sempre popolari di essere nei fatti una Città dei Diritti, dove hanno trovato piena cittadinanza i diritti per molte persone”.
  • La città di Crema ha aderito alla rete RE.A.DY “Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni antidiscriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere” nel 2013 e ha organizzato diversi eventi per la giornata del 17 maggio – giornata proposta come Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia e la transfobia – quali mostre fotografiche, flashmob e altre iniziative di sensibilizzazione.
  • Ha realizzato mostre bibliografiche a tema contro la discriminazione di genere e le discriminazioni di carattere sessuale presso la sala ragazzi della Biblioteca Civica “Clara Gallini”.
  • Ha presentato la “Guida Arcobaleno” alla città, nella Sala Ricevimenti del Comune di Crema il 21 novembre 2018.
  • Ha organizzato rappresentazioni teatrali e proiezioni di film a tematiche LGBT per indurre gli spettatori ad una riflessione sul rispetto dei diritti umani delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersex.
  • Ha sviluppato forme di accoglienza dei turisti LGBT: dopo il successo del film “Call Me By Your Name” di Luca Guadagnino girato a Crema e nel cremasco, la città è meta del turismo LGBTQ+ che trova l’accoglienza e l’ospitalità di enti e strutture gay friendly.
  • Ha partecipato al Congresso annuale della Rete RE.A.DY 2018 a Bologna con la sindaca Stefania Bonaldi in qualità di relatrice alla tavola rotonda “Esperienze a confronto sul percorso attuato dalle Amministrazioni comunali per la registrazione anagrafica delle figlie e dei figli delle coppie omogenitoriali”.
  • Ha partecipato con l’assessora al Turismo e alle Pari Opportunità, Emanuela Nichetti, all’evento per la consegna dei QPrize e per il lancio della 37esima Convention IGLTA “Milano loves you 2020”, che si è tenuto il 16 settembre 2019 a Milano, su invito personale da parte di IGLTA, associazione che raggruppa realtà imprenditoriali e istituzionali apertamente gay friendly con lo scopo di promuovere l’accoglienza del turismo LGBTQI+.   
  • Ha aperto una pagina Facebook appositamente dedicata all’adesione del Comune di Crema alla rete RE.A.DY, per promuovere la cultura e le politiche delle differenze a contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere
  • Ha collaborato con Arcigay Cremona “La Rocca”- Famiglie Arcobaleno – Consigliera di Parità Provincia di Cremona – ASST Crema per concordare progetti per contrastare e prevenire l’omo/lesbo/bi/trans/fobia.

Sulla base di queste convinzioni e di queste azioni, la deliberazione della Giunta verrà trasmessa al presidente della Camera dei Deputati, alla presidente del Senato della Repubblica, alla Commissione Pari Opportunità, Servizio Civile, Politiche Giovanili e Sport dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) “per promuovere azioni, nelle opportune sedi, volte a favorire l’adozione di norme che tutelino la piena libertà e parità delle persone LGBTQ+”.

I diritti non sono ideologizzabili, sono e basta e nessuno ha il diritto di dire come gli altri devono essere, o vivere”, commenta la sindaca, Stefania Bonaldi. “L’unico limite del diritto è che non sia eterolesivo, non arrechi danno a chi ci è prossimo, non leda i diritti altrui. 

In tal senso una legge che tuteli da queste specifiche ed intenzionali violazioni dei diritti le persone LGBTQ+ non può che essere un traguardo di civiltà e di consapevolezze e in tal senso ne auspichiamo la approvazione”.

Comune di Padova: Giornata Internazionale contro omofobia, lesbofobia, transfobia e bifobia

Come ogni 17 maggio, in occasione della Giornata Internazionale contro omofobia, lesbofobia, transfobia e bifobia, la RE.A.DY – la Rete nazionale delle Pubbliche Amministrazioni contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere – organizza una campagna nazionale di sensibilizzazione e contrasto alle discriminazioni basate su genere e orientamento sessuale.

Quest’anno, nel rispetto delle disposizioni di legge dovute alla gestione dell’emergenza Covid19, l’azione decisa durante l’ultimo incontro nazionale “Le parole che includono” si sposta online e si arricchisce della collaborazione con Lovers Film Festival, diretto da Vladimir Luxuria e Museo Nazionale del Cinema di Torino.
Dalle 9 fino alle 24 del 17 maggio sarà possibile guardare gratuitamente sul sito di Lovers (https://www.loversff.com), e tramite i canali social del festival, film a tematica LGBT; inoltre, testimonianze di molti personaggi del mondo della cultura, dello spettacolo e dell’attivismo che, attraverso dei video-contributi inediti, celebreranno l’amore in tutte le sue forme.

Nella stessa giornata, infine, è previsto il lancio del nuovo sito della RE.A.DY (www.reteready.org) : uno strumento pensato per diffondere buone pratiche sviluppate dalle oltre 160 amministrazioni locali che fanno parte della rete e per informare chi volesse aderirvi.
Al suo debutto anche il nuovo logo della rete, realizzato dalla Regione Toscana.

“Nei momenti di crisi è fondamentale tenere alta l’attenzione sulla garanzia e la difesa dei diritti, perché più forte è il rischio che si acuiscano le diseguaglianze e si generino discriminazioni. Per questo anche se oggi non possiamo stare vicino e scendere in piazza per dare voce anche attraverso i nostri corpi alla battaglia quotidiana per i diritti di tutte e tutti, è importante ricordare e vivere questa giornata e pertanto ci uniamo alla città di Torino e alle tante altre città che come Padova costituiscono la rete READY, anche nel sostenere l’urgenza di una legge nazionale per il contrasto alle discriminazioni e violenze di natura
omolesbobitransfobico”.

Comune di Ravenna: Domenica ricorre la 15^ giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia: le iniziative in programma a livello nazionale e quelle locali del 22 e 28 maggio prossimi

Domenica 17 maggio ricorre la 15^ giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia.
Nel 2018 Ravenna ha aderito alla Rete nazionale delle Pubbliche amministrazioni contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere (Re.A.DY.) e partecipa quindi alla relativa campagna nazionale di sensibilizzazione.

Quest’anno, nel rispetto delle disposizioni di legge dovute alla gestione dell’emergenza Covid19, l’azione decisa durante l’ultimo incontro nazionale “Le parole che includono” si sposta online e si arricchisce della collaborazione con Lovers Film Festival, diretto da Vladimir Luxuria e Museo nazionale del Cinema di Torino.

Dalle 9 fino alle 24 del 17 maggio sarà possibile guardare gratuitamente sul sito di Lovers ( https://www.loversff.com ), e tramite i canali social del festival, film a tematica LGBT; inoltre, testimonianze di molti personaggi del mondo della cultura, dello spettacolo e dell’attivismo che, attraverso dei video-contributi inediti, celebreranno l’amore in tutte le sue forme.

Nella stessa giornata, infine, è previsto il lancio del nuovo sito della RE.A.DY ( www.reteready.org ): uno strumento pensato per diffondere buone pratiche sviluppate dalle oltre 160 amministrazioni locali che fanno parte della rete e per informare chi volesse aderirvi. Al suo debutto anche il nuovo logo della rete, realizzato dalla Regione Toscana.

Nell’ambito delle iniziative legate alle Politiche di genere del Comune di Ravenna, l’assessorato guidato da Ouidad Bakkali, propone due eventi fissati per il 22 e il 28 maggio prossimi.

Venerdì 22 maggio, dalle 18.30, si svolgerà in diretta facebook sulla pagina di CittAttiva lo Speaker corner dedicato al tema “La dis-parità di genere ai tempi del Covid”, un confronto a microfono aperto dove tutti i partecipanti potranno intervenire con testimonianze, considerazioni e domande.
Interverranno diverse associazioni ravennati impegnate nel contrasto alle violenze di genere e alla promozione della parità di genere, che in questo periodo di pandemia ha registrato forme di arretramento. Concluderà le riflessioni l’assessora Ouidad Bakkali.
Moderatori: Andrea Caccìa ed Eleonora Ricci di Villaggio Globale.
Tra le associazioni coinvolte Linea Rosa, Casa delle Donne, UDI Ravenna, Romania Mare, progetto Muoviti per uomini maltrattanti, Pyramide. 

Giovedì 28 maggio, dalle 18 alle 19.30, si terrà la conferenza online “Fare comunità al tempo dei social network”, webinar gratuito, con Ilaria Bonato (coordinamento pedagogico IES Comune di Bologna) sul tema “Consumo di pornografia in rete ed educazione alla sessualità”e Cinzia Albanesi (professoressa associata dipartimento di Psicologia Cesena) su“Costruire comunità on line. Oltre l’odio in rete”. 

“I movimenti femministi e transfemministi ci hanno insegnato che violenza e discriminazione non sono specifica emergenza, bensì orribile quotidianità; altrettanto quotidiana, prioritaria e non emergenziale, dev’essere l’azione di contrasto a queste violazioni dei diritti umani. È questo lo spirito che anima la Rete READY fin dalla sua nascita e che verrà tradotta nel nuovo sito, canale di informazione a disposizione di tutte le amministrazioni locali che vorranno aderire e/o adottare le buone pratiche che verranno messe in rete”, dichiara Marco Giusta, assessore ai Diritti della Città di Torino, il cui Servizio LGBT è Segreteria Nazionale della READY. “Ed è questa filosofia che dovrebbe seguire il parlamento nell’adottare, finalmente, una legge nazionale per il contrasto alle discriminazioni e violenze di natura omolesbobitransfobico”.