CREMA – 1° OTTOBRE 2020


Si è tenuta ieri, presso la Camera dei deputati, la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa nazionale di Rete RE.A.DY per l’approvazione di un Odg a sostegno del ddl contro l’omotransfobia e la misoginia da parte delle Amministrazioni locali aderenti alla Rete.

Sono intervenuti i deputati Alessandro Zan (Pd), relatore del testo di legge unificato, e Mario Perantoni (M5s), presidente della Commissione Giustizia della Camera, Trianda Loukarelis, direttore dell’Unar, Marco Giusta, assessore ai Diritti del Comune di Torino e coordinatore nazionale della Rete RE.A.DY. 

Aderendo a questa iniziativa nazionale dei partner della Rete RE.A.DY – di cui anche Crema fa parte – con una propria deliberazione la Giunta comunale della città di Crema ha ufficializzato la propria posizione in merito al fenomeno dell’omo-transfobia, approvando un testo che invita il Legislatore ad adeguarsi alla risoluzione del Parlamento Europeo  del 18 gennaio 2006  avente ad oggetto il fenomeno dell’omofobia in Europa, a dare piena attuazione alla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul 2011) e auspicando che il Parlamento approvi il testo unificato adottato dalla Commissione Giustizia il 14 luglio u.s., cioè il disegno di Legge Zan che ha l’obiettivo di estendere le protezioni attualmente in vigore per le etnie e l’orientamento religioso – previste dalla cosiddetta legge Mancino del 1993 – all’orientamento sessuale: il testo di legge prevede di punire col carcere chi commette violenza o incita a commettere violenza nei confronti di un’altra persona sulla base dell’orientamento sessuale. 

“L’Italia è uno dei pochi Paesi europei a non avere una legge che protegga adeguatamente le persone della comunità LGBTQI+”, ricorda l’assessora alle Pari opportunità, Emanuela Nichetti. “Ci sono ormai numerose, indiscutibili e purtroppo anche tragiche evidenze che confermano l’urgenza di una legge che preveda misure speciali di protezione nei confronti dei gruppi più vulnerabili e li difenda dai crimini motivati dall’odio, dalle discriminazioni in violazione del principio di uguaglianza, dalle limitazioni arbitrarie e lesive dei diritti fondamentali.  E c’è bisogno di una legge che, a fianco di tali misure, preveda strategie e azioni di prevenzione che promuovano in ogni ambito la cultura del rispetto e dell’inclusione”.

Il Comune di Crema ha intrapreso diverse iniziative in questo ambito, sia tecnicamente che dal punto di vista culturale:

  • Il riconoscimento di figli delle coppie omogenitoriali da parte della sindaca Stefania Bonaldi, che ha avocato a sé il ruolo di Ufficiale di Stato Civile: a tali riconoscimenti sono seguiti comunicati ufficiali ripresi dalla stampa locale e nazionale;
  • Ha ospitato la Festa delle famiglie Arcobaleno della Lombardia il 5 maggio 2019, dato che Crema è stata scelta perché “attivamente presente nella Rete RE.A.DY. contro le discriminazioni, ma soprattutto perché negli ultimi anni si è distinta dimostrando in varie circostanze e con scelte non sempre popolari di essere nei fatti una Città dei Diritti, dove hanno trovato piena cittadinanza i diritti per molte persone”.
  • La città di Crema ha aderito alla rete RE.A.DY “Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni antidiscriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere” nel 2013 e ha organizzato diversi eventi per la giornata del 17 maggio – giornata proposta come Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia e la transfobia – quali mostre fotografiche, flashmob e altre iniziative di sensibilizzazione.
  • Ha realizzato mostre bibliografiche a tema contro la discriminazione di genere e le discriminazioni di carattere sessuale presso la sala ragazzi della Biblioteca Civica “Clara Gallini”.
  • Ha presentato la “Guida Arcobaleno” alla città, nella Sala Ricevimenti del Comune di Crema il 21 novembre 2018.
  • Ha organizzato rappresentazioni teatrali e proiezioni di film a tematiche LGBT per indurre gli spettatori ad una riflessione sul rispetto dei diritti umani delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersex.
  • Ha sviluppato forme di accoglienza dei turisti LGBT: dopo il successo del film “Call Me By Your Name” di Luca Guadagnino girato a Crema e nel cremasco, la città è meta del turismo LGBTQ+ che trova l’accoglienza e l’ospitalità di enti e strutture gay friendly.
  • Ha partecipato al Congresso annuale della Rete RE.A.DY 2018 a Bologna con la sindaca Stefania Bonaldi in qualità di relatrice alla tavola rotonda “Esperienze a confronto sul percorso attuato dalle Amministrazioni comunali per la registrazione anagrafica delle figlie e dei figli delle coppie omogenitoriali”.
  • Ha partecipato con l’assessora al Turismo e alle Pari Opportunità, Emanuela Nichetti, all’evento per la consegna dei QPrize e per il lancio della 37esima Convention IGLTA “Milano loves you 2020”, che si è tenuto il 16 settembre 2019 a Milano, su invito personale da parte di IGLTA, associazione che raggruppa realtà imprenditoriali e istituzionali apertamente gay friendly con lo scopo di promuovere l’accoglienza del turismo LGBTQI+.   
  • Ha aperto una pagina Facebook appositamente dedicata all’adesione del Comune di Crema alla rete RE.A.DY, per promuovere la cultura e le politiche delle differenze a contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere
  • Ha collaborato con Arcigay Cremona “La Rocca”- Famiglie Arcobaleno – Consigliera di Parità Provincia di Cremona – ASST Crema per concordare progetti per contrastare e prevenire l’omo/lesbo/bi/trans/fobia.

Sulla base di queste convinzioni e di queste azioni, la deliberazione della Giunta verrà trasmessa al presidente della Camera dei Deputati, alla presidente del Senato della Repubblica, alla Commissione Pari Opportunità, Servizio Civile, Politiche Giovanili e Sport dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) “per promuovere azioni, nelle opportune sedi, volte a favorire l’adozione di norme che tutelino la piena libertà e parità delle persone LGBTQ+”.

I diritti non sono ideologizzabili, sono e basta e nessuno ha il diritto di dire come gli altri devono essere, o vivere”, commenta la sindaca, Stefania Bonaldi. “L’unico limite del diritto è che non sia eterolesivo, non arrechi danno a chi ci è prossimo, non leda i diritti altrui. 

In tal senso una legge che tuteli da queste specifiche ed intenzionali violazioni dei diritti le persone LGBTQ+ non può che essere un traguardo di civiltà e di consapevolezze e in tal senso ne auspichiamo la approvazione”.

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